Io, Libertario

Lisboa!


Eccomi a Lisbona. Città eterna, nella sua bellezza decadente. Ora che ci penso, di questo motto feci quasi un inno in una vacanza portoghese di molti anni fa. Io, Ru ed un gruppo di amici che non dimenticherò facilmente. Quella volta vidi la Lisbona del Bairro Alto, di Belém, degli hotel a due stelle, della piccola cicinheria dove bevi il liquore nei biccheri sporchi, dei tram, delle littorine e del pollao. Poi ci tornai prima di Edoardo, e fu la volta in cui vidi la Lisbona del Mercado do Peixe, del Vasco da Gama, del Montesanto, della Fortaleza do Guincho, dello onde oceaniche, di Cascais e del suo Faro. Oggi sono a Lisbona ed è la Lisbona dell'Estoril. La Lisbona veloce e che non si ferma mai, la Lisbona di Roca Maria e della Curva 4, dell'hotel Heritage e di Sintra con le sue ville, del caldo autunnale e dell'aria compassata e romantica della terra di confine. Ringrazio CG che mi ha permesso di regalare un sogno a Edoardo portandolo nel cuore delle corse... non come tutti, sugli spalti, con le code, con gli ombrelli, con i panini. Abbiamo vissuto il MotoGp come addetti ai lavori, mangiando nel track Honda. Guardando la gara da bordo pista, sì, proprio lì, dietro il muretto. Passeggiando nel paddock tra Rossi e Ester Canadas, tra veline e team manager, con l'odore vero di benzina, di grasso e con lo spirito genuino ed immortale dello sport.