Io, Libertario

5 novembre: il dibattito


Come impone la migliore tradizione mitologica moderna, dietro ad ogni fatto storico si nasconde un complotto. Nel caso del 5 novembre, però, questo dettaglio prende i connotati della beffa: la congiura delle polveri, in sè un complotto contro Giacomo I, la sua tirannia ed il simbolo del potere nel 1605 (Westminster), sarebbe in realtà una manovra della Chiesa di Roma per ricostruire un legame tra il Regno Unito (e le sue declinazioni teologiche spontanee) e la grande V, intesa come il Vaticano. Prospettiva che conserva una sua credibilità soprattutto per coloro che hanno creduto alle baggianate de Il codice Da Vinci, per esempio: un falso storico che, alla stessa stregua dei Protocolli dei savi anziani di Sion, ha scosso, in ben altre epoche, l'umanità facendo leva su alcune ancestrali turbolenze che percorrono il cittadino moderno. Quali? Lo scetticismo nei confronti di chi promuove la solidarietà volontaria (gesto trasformato e poi soffocato dalla solidarietà di Stato) e quindi della Chiesa; l'odio nei confronti di sistemi molto gerarchici, sebbene privati o comunque indipendenti dallo Stato stesso, vedasi la Chiesa appunto, ed ancor più nei secoli scorsi; la preoccupazione dilagante nei confronti del cosidetto potere temporale, che a scuola ci hanno insegnato fosse un malvagio cancro per la lodevole vocazione naturale dello Stato. E' ovvio che io non intenda tessere le lodi del potere temporale, della Chiesa stessa come soggetto socio-politico ed in generale dei sistemi iper-gerarchici; ma è bene sottolineare come in talune epoche questa combinazione abbia preservato il destino dei popoli, attivando meccanismi virtuosi di costruzione di una coscienza. Non ne tesserò le lodi, dunque, perchè ogni grande potere custodisce scheletri nell'armadio e, qui, basterebbe parlare di Crociate, Inquisizione e Scetticismo.Il 5 novembre, dunque, è stato dimenticato anche grazie a questi simpatici complottisti che si sono divertiti a segnare le pagine della storia con le più assurde e raccapriccianti volgarizzazioni: un hobby, quello del contro-revisionismo (il revisionismo in sè ha numerosi elementi positivi di ricerca), che non smetterà mai di sconvolgermi.Ma parliamo del 5 novembre come fatto storico in sè:"Ricorda per sempre il cinque novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perchè, di questo complotto, nel tempo, il ricordo andrebbe interrotto". Così cita una filastrocca, richiamata anche dal personaggio V nel film qui più volte segnalato, che intende superare il Guy Fawkes Day come oggi viene festeggiato (si brucia un pupazzetto raffigurante Fawkes, appunto, perchè nemico della democrazia). Mai festa sarà così dannatamente falsa: Guy Fawkes tentò di sollevare il popolo contro la tirannia e, per farlo, decise di demolire un simbolo del potere.
L'atto libertario era finalizzato all'esatto opposto: a ricostruire, cioè, la democrazia passando per il popolo e per la difesa di quelle libertà individuali che il tiranno aveva azzerato.