Finestra

Fragile essenza, superficiale profondità.


Torni a casa dopo una mattinata tranquilla, dopo aver comprato il testo di archeologia che ti serve per l'esame e aver preso un caffè con un amico. C'è la tua famiglia che, nonostante si sia barcamenata in un periodo non proprio facile, sa che può fidarsi del tuo sorriso sicuro che sembra dire "non preoccupatevi, ci sono io a farvi forza". Poi, vai a fare un attimo la spesa e al supermercato, mentre pensi a cosa serve, ti senti vuota e sola, anche se sei tra la gente. Fai finta di niente e metti nel cesto il pacco di crackers, un sacchetto di patatine, la carta igienica e vorresti metterti in un angolo a piangere, senza sapere neanche il motivo. Come se, ad un tratto, avvertissi la solitudine del mondo, di tutto il mondo e capiresti perchè l'uomo non sa dove sta andando,perchè si rifugia in sregolatezze e in perversioni: è solo, insicuro, non ha rispetto di se stesso, si sente abbandonato, anche quando è tra mille persone.