Un fico per ridere

Esternazione


Sono tornato qui, con l’animo di chi riapre la porta della soffitta dopo tanto tempo e si stupisce di ritrovare le cose che un tempo furono familiari.Sulla destra, rivedo la mia faccia da indiano Lakota che mi fissa, dritto negli occhi, con la stessa espressione vagamente corrucciata che mi era piaciuta tanto tempo fa. Oggi invece mi appare quasi sdegnato dal fatto di essere stato trascurato per così tanto tempo. Sbaglia perché non è stato trascurato, ma accuratamente evitato. E’ diverso.Subito sotto, vedo gli avatar dei vecchi amici che passano di tanto in tanto a scrutare se, per caso, avessi battuto un colpo. Vorrei abbracciarli tutti, uno per uno. Credo che di avere iniziato a scrivere un blog, cercando di sfuggire a quell’insensata voglia di equilibrio, che mi faceva apparire vuota, una vita fatta di cose normali.Però è anche vero che mi piace scrivere, al di là delle mie capacità. Mi piace raccontare delle storie. Mi piace iniziare un po’ così senza un senso … e ad un tratto le parole prendono anima. Improvvisamente tutto inizia ad avere un senso e comprendi di cosa si tratta e capisci cos’è che stai dicendo a te stesso.  Adesso però vado a casa, scusate l'esternazione.