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Post n°417 pubblicato il 11 Marzo 2009 da asiffredi
Un concetto che va visto non solo sotto il profilo puramente materialistico ma come qualcosa di più sottile. Si può legare a se una persona in mille modi, prima di tutto con la mente ma anche attraverso la voce, le movenze, i gesti. L'unione di tutte queste cose diventa l'apice di qualcosa estremamente piacevole che avvolge entrambi i ruoli di chi lega e chi si fa legare. La trasposizione materiale, attraverso legacci di varia natura, diventa qualcosa di profondamente erotico. Chi lega esercita una sorta di potere assoluto in cui sa di avere al suo volere chi lo subisce, viceversa, la parte opposta, sa di essere alla sua completa mercè e ne prova piacere. E' un connubio di reciproco appagamento. E' la tensione erotica del non sapere ciò che potra' accadere, di ciò che possa essere fatto e doverlo accettare, lo stesso meccanismo che si genera con la paura e dà una scarica di adrenalina. Scelte di ognuno di noi che alla fine ricerchiamo un qualcosa di piacevole e che non possono essere contestate se reciprocamente condivise. L'incognita diventa piacere, il potere di esercitare l'incognita e implicitamente il possesso...diventa piacere. E' una ricerca edonistica in cui il raggiungimento comune è l'appagamento di se stessi attraverso l'altro, ognuno, in ruoli avversi eppure comuni, "usa" per il proprio compiacimento. Chi e' dunque legato? |
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