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Post n°27 pubblicato il 03 Agosto 2025 da unlui
.Grandissimo Paoli e chi lo sapeva? .(Estratto di intervista a Gino Paoli di Aldo Cazzullo, Corriere della Sera) .Il 1960 è l’anno del Cielo in una stanza. Una canzone che ha 65 anni e pare scritta ieri. Davvero era la stanza di un bordello? «Sì. Ebbi un amoretto con una puttana...». .Guardi che la criticheranno. «Se voleva intervistare un artista politicamente corretto, doveva andare da qualcun altro». .Racconti. «Insomma, mi ero innamorato. Capita». .Come si chiamava? «Non lo so. Non me lo ricordo. Ricordo che era molto carina. Mi piaceva proprio tanto, e io piacevo a lei. Andai in quella stanza due, tre, quattro volte. Fino a quando non finii i soldi. Dovevo inventarmi qualcosa per rivederla». .Cosa? «Rubai i libri a mio padre. Una vecchia enciclopedia, che rivendetti. Per fortuna non se ne accorse. Con il ricavato ripresi a frequentare la mia amata. Fino all’esaurimento delle possibilità. Così le dissi: questa è l’ultima volta che ci vediamo». .E lei? «Mi rispose: “Ma no! Vieni lo stesso!”. Così andavo a prenderla al mattino, quando non lavorava. E giravamo come due fidanzati. Alla fine arrivò il momento della decisione». .Quale decisione? «Lei doveva lasciare Genova. Le puttane non erano fisse in un posto; dopo un mese, a volte solo quindici giorni, partivano. Era una rotazione continua: bolognesi, napoletane, siciliane, baresi... Lei mi chiese di seguirla: “Vieni via con me”. Io ci pensai seriamente. Ebbi grossi dubbi. Poi prevalse il senso del dovere: “Mi dispiace tantissimo, ma debbo dirti di no”. Non l’ho mai rivista». .Quindi quella prostituta non ha mai saputo di aver ispirato Il cielo in una stanza? «Non l’ha mai saputo». .Gli «alberi infiniti» sono un’eco di Leopardi? «Chi? No, per me il poeta più importante è Caproni». .La stanza era davvero viola? «Sì. Nei bordelli di lusso le pareti e i soffitti erano coperti di specchi. In quelli più popolari erano dipinti di viola o altri colori impossibili». .Ma nel 1960 i bordelli erano già chiusi. «Avevamo iniziato a frequentarli giovanissimi, falsificando la data di nascita. Spesso si marinava la scuola e si andava al casino, di solito al Castagna, a chiacchierare con le puttane per la disperazione delle madame — quasi tutte venete, non si è mai capito perché —, che ci cacciavano. Così noi, per rabbonirle, andavamo a comprare un cabaret di paste, e tornavamo». .Poi venne la legge Merlin. «E noi affezionati facemmo la Via Crucis nei bordelli di Genova. Li girammo tutti e ventitré, offrendo fiori e champagne. Loro ci regalarono le insegne con la lista e il costo delle prestazioni». .Non crede sia stato giusto restituire dignità alle prostitute? «Ma quale dignità. Le si è sbattute per strada, in condizioni sanitarie molto peggiori, e per avere sicurezza si sono dovute affidare agli sfruttatori». .Il momento in cui suona l’armonica è quello culminante dell’amore, vero? «Certo. È l’orgasmo». |
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Post n°24 pubblicato il 24 Luglio 2022 da unlui
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