UOMO e AMBIENTE

Post N° 135


La “teoria dei fronti” “Ma riguardo alla fisica, ben presto ho imparato a fiutare le piste che conducono al cuore della conoscenza, e a non curarmi di tutto il resto, della moltitudine di cose che ingombrano la mente, e la distolgono dall’essenziale. Il difficile era, naturalmente, che uno doveva ammucchiare tuto ciò nella propria mente in vista dell’esame, che piacesse o no”. Albert Einstein Il primo scienziato ad intuire i meccanismi di formazione dei sistemi meteorologici fu R. Fitz-Roy, il quale nel 1863 nel suo libro “Weather book” parla di vortici ciclonici che si formano all’incontro di masse d’aria con origini diverse, polare e tropicale.  Tuttavia la teoria non ebbe il successo meritato perché l’idea era valida per la zona temperata mentre aveva pochi risultati per le zone tropicali dove lo svolgersi dei commerci coloniali imponevano la maggior attenzione. Nonostante le intuizioni sullo sviluppo dinamico dei cicloni da parte di Hann, Ferrel ed Assman la situazione di mancato progresso scientifico durò fino alla prima guerra mondiale, che portò un aumento delle stazioni di osservazione ed a uno sviluppo delle telecomunicazioni.