UOMO e AMBIENTE

Post N° 146


Galileo vs Orazio A tal proposito possiamo confrontare il comportamento di Galileo con quello di Orazio che si vede impotente verso le avversità alle quali si può opporre solo un Dio Guarda come il (monte) Soratte si erge bianco per la neve e le selve oppresse non sostengono più il peso e i fiumi si sono arrestati per l’intenso gelo. Togli il freddo mettendo abbondantemente legna sul fuoco e versa più generosamente, o Taliarco, vino puro di quattro anni dall’anfora Sabina. Il resto lascialo agli dei: quando essi avranno calmato i venti che agitavano il mare in tempesta, non si agiteranno più nemmeno i cipressi né i vecchi olmi. Non domandarti cosa potrà avvenire domani, e qualunque giorno ti conceda la sorte, consideralo guadagnato; non disprezzare, o giovane, né la dolcezza dell’amore né le danze, finché la giovinezza è lontana dalla triste vecchiaia. Il punto di vista di Galileo è opposto.  Il gran libro della natura è scritto in linguaggio matematico e solo l’ingegno può leggerne le righe, lo scienziato è impegnato in prima persona a cercare di capire. A proposito di misurabilità, all’epoca di Galileo e per molti anni a seguire si credette  che con il miglioramento delle tecnologie la precisione degli strumenti potesse crescere indefinitamente.