UOMO e AMBIENTE

Post N° 167


L’antica Grecia ed il concetto di “legge naturale”“La natura è intrinsecamente mutevole. Il cambiamento può essere rapido, violento, imprevedibile. I segnali sono scritti  in codice, un codice complesso. Decifrarlo per l’ uomo è una necessità.”Eraclito – Panta Rei, VI secolo a.C.Talete di Mileto fu il primo filosofo a dedicarsi ai fenomeni naturali, non fece grandi scoperte ma ebbe il merito di rendere la meteorologia indipendente dalla religione e dalla mitologia. Fu il primo a scrivere un calendario meteorologico per i marinai, redatto attribuendo come i babilonesi e caldei un’ importanza fondamentale alla Luna. Il suo successore Anassimandro tentò una spiegazione dei fenomeni, introducendo il concetto di “legge naturale”. Egli pensò il vento come causa di tutti i fenomeni, spiegando con esso la genesi di nubi, fulmini e piogge. Fu subito dopo Anassimene a spiegare i fenomeni come dovuti ai processi di rarefazione (causata dal riscaldamento dell’aria) e compressione (causata dal raffreddamento). Era proprio la compressione a causare la pioggia ed eventualmente la grandine.