UOMO e AMBIENTE

Post N° 188


Tre atteggiamenti fondamentali accomunano le varie aggregazioni che professano l’ecologismo radicale. Primo. L’imperativo ecologico necessita di una presa di posizione senza cedimenti, come dimostrato dal motto di Earth First!, ovvero Prima La Terra!, ³Nessun compromesso in difesa di Madre Terra!². Questa convinzione costituisce per loro un dogma. Secondo. Per il raggiungimento dei loro fini, esse dedicano tempo e danaro all’azione diretta   piuttosto che alla formazione di gruppi di pressione, o lobbies, per il patrocinio della causa ecologista presso i poteri dello Stato e il complesso industriale.  Terzo. L’ossatura di dette aggregazioni è costituita dal volontariato, senza retribuzione, benefici e riconoscimenti, ma anche senza, o con limitatissima, struttura gerarchica. Va altresì constatato che elementi ecologisti radicali equiparano l’ambiente e la terra stessa ad una divinità, avvalendosi spesso della mitica figura di Gaia in sostituzione del principio di un Dio creatore. Altrettanto frequente è l’uso da parte di costoro della metafora biblica Babilonia per imputare di scelleratezza l’operato di governi, imprese e individui nei confronti dell’ambiente. A tutto ciò si aggiungono profezie apocalittiche riguardanti lo stato di degrado in cui versa la natura. Questi atteggiamenti ricordano alcune sette religiose o pseudo-religiose non avverse alla violenza terroristica. Allo stesso tempo non va trascurato il fatto che la mancanza di una vera e propria gerarchia nel radicalismo ecologista preclude l’affermarsi di capi carismatici, elemento sostanziale nelle file del terrorismo religioso. Inoltre, contrariamente ai gruppi settari, gli ecologisti radicali normalmente non troncano i legami con familiari, amici e il resto del mondo.