UOMO e AMBIENTE

Post N° 213


COLIMOVale la pena leggere….Da: www.colimo.orgIl Comitato di Liberazione Monetaria è una libera organizzazione autonoma, non politica, non partitica, ma laica, a diffusione nazionale ed internazionale, nata per approfondire tematiche relative alla tutela dei diritti delle persone e delle libertà fondamentali dei cittadini, con particolare riferimento alla promozione tra gli associati della conoscenza e dell´insegnamento dei diritti civili, politici ed amministrativi, dei quali devono godere Tutte le persone.Si adopererà inoltre per promuovere la conoscenza delle leggi civili, penali, amministrative e dei regolamenti di ogni paese inerenti gli scopi del comitato, al fine di consentire a tutti gli associati una consapevolezza matura rispetto ai diritti sopra citati.L’antefatto che ha promosso il costituirsi del movimento è il debito pubblico italiano, un’invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della banca centrale italiana ed europea.Questo sito svela i meccanismi ed i segreti di questo sistema di potere che si è eretto e mantenuto sul fatto di essere ignorato dalla gente, ed indica come porre fine legalmente a questo saccheggio.Cosa accade:Il lucro da signoraggio è il profitto realizzato dalle banche centrali di emissione stampando cartamoneta e vendendola allo Stato al costo del suo valore nominale più l´interesse, in cambio dei titoli del debito pubblico.Attraverso l´emissione di questi titoli, nasce e cresce il debito pubblico. Tali banche, di proprietà privata come la banca d´Italia e la Federal Reserve Bank Corporation, o pubblica, come la Bank of England, occultano nei loro bilanci tale lucro o profitto da signoraggio, dato che risulta, per tabulas dai bilanci di dette banche, che nel conto dei profitti e delle perdite, esse non segnano il profitto annuo da vendita della cartamoneta in cambio di titoli del debito pubblico, e che nella situazione patrimoniale, segnano il cespite costituito dalla massa dei titoli del debito pubblico così accumulati, ma lo neutralizzano mettendo al passivo il valore delle banconote in circolazione, come se queste costituissero un debito della banca centrale di emissione, mentre non lo costituiscono affatto.Se dette banche non adottassero tale occultamento del lucro, sarebbero infatti costrette a restituire (tecnicamente “rimettere”) tutto o quasi tutto questo attivo allo Stato. Ovviamente, i proprietari o gestori privati delle banche centrali di emissione preferiscono tenerlo per sé e spartirselo. I principi contabili, tanto illogici quanto irreali e di comodo, sono accettati e imposti da chi ha interesse a farlo (la BCE, in base al trattato di Maastricht, gode di uno status di sovranazionalità, ed è esente da qualsiasi controllo di istituzioni europee e nazionali, quindi fa ciò che vuole).Le banche emittenti dovrebbero invece iscrivere nel conto dei profitti e delle perdite, al passivo il costo di produzione delle banconote, e all´attivo i ricavi in titoli del debito pubblico realizzati cedendo queste banconote; e dovrebbero devolvere la differenza allo Stato, trattenendo solo quanto spetta loro per legge come profitto industriale.Esempio :Lo Stato prende in prestito una banconota da € 100 euro dalla Banca Centrale e la «paga» con una «obbligazione» da € 100. A fine anno dovrà «drenare» dalla popolazione quei € 100 per restituirli al legittimo proprietario (Banca Centrale), più gli interessi, diciamo un 2,5%. La Banca Centrale ha stampato quella banconota spendendo (tutto compreso) 30 centesimi di euro (quindi era solo un pezzo di carta, una merce come un altra, come un biglietto del cinema) mentre la banconota da € 100 (+2,5%), che lo Stato restituisce alla Banca Centrale, l’ha tolta a tutti noi. La Banca Centrale è una tipografia e si comporta come se fosse la padrona della banconota! Ergo: il signoraggio su una singola banconota è di € 102,5 - € 0,30 = € 102,20