UOMO e AMBIENTE

Post N° 340


Il ruolo della ricerca e i limiti delle conoscenze scientificheArgomento immenso, che trova qui eco in tre riflessioni.La prima. Se, epistemologicamente parlando, chi si fa paladino del “rischio zero” tradisce scarsa dimestichezza con la storia  dell’umanità e con i fondamenti della ricerca, quest’ultima è debitrice in primo luogo del riempimento dei buchi di conoscenza che giustificano il ricorso al principio di precauzione. In secondo luogo, non è da sottovalutare la minaccia di una società del rischio come destino ineluttabile dell’umanità. Ha ragione probabilmente Ulrich Beck quando afferma che “la società del rischio è un’epoca della civiltà in cui decisioni che toccano la vita di milioni di persone vengono prese sulla base di un’ignoranza conclamata”. Ma proprio partendo dall’incombere del rischio di una società del rischio, il coinvolgimento della comunità scientifica diventa fondamentale per correggere quell’ ignoranza conclamata. In terzo luogo, la comunità scientifica deve appropriarsi del tema dei limiti etici per gli orizzonti della scienza e della tecnica e interrogarsi su quali “limiti” accettare, perché non siano fissati unilateralmente a livello politico.La supremazia unilaterale del potere politico porta all’asservimento della scienza e dello scienziato. Con tutti i gravi rischi per la democrazia che ci insegnano le tragiche esperienze liberticide del XX secolo.