UOMO e AMBIENTE

Ricevo e pubblico


ricevo dall' amico Giuseppe Sechi architetto in Pantelleria e volentieri pubblico con il suo commento. Scomparso Ugo Sasso il BioArchitetto del progetto ecologico che poneva al centro l’Uomo. Era un bioarchitetto nel significato del termine che lui stesso aveva contribuito a definire, fondando nel 1991 a Bolzano l'Istituto nazionale di bioarchitettura. Nata ad Asmara nel 1947, l'architetto Ugo Sasso ha perso la vita il 9 gennaio 2009 in Venezuela, travolto dalla corrente marina, mentre faceva il bagno nell'isola di Margarita, durante una breve tappa naturalistica del viaggio verso Berkley, dove lo aspettava lo scienziato Fritjof Capra, da sempre punto di riferimento della sua opera. Laureatosi nel 1971 con Carlo Scarpa, Sasso ha collaborato con i grandi della progettazione ecologica - Kroll, Krusche, Kier -, direttore scientifico della Rivista di bioarchitettura, ha tenuto corsi e master in numerose università italiane, e ha realizzato a Bolzano nel 1994 il primo condominio ecologico italiano finanziato con soldi pubblici. Nel vasto panorama internazionale della bioarchitettura Ugo Sasso ha portato un concetto originale tutto italiano, quello che il progetto ecologico non deve esaurirsi nell'edificio eco-sostenibile, ma deve avere al centro l'uomo, la qualità sociale del vivere della persona che vi andrà ad abitare. Nel vasto panorama internazionale della bioarchitettura Ugo Sasso ha portato un concetto originale tutto italiano, quello che il progetto ecologico non deve esaurirsi nell’edificio eco-sostenibile, ma deve avere al centro l’uomo, la qualità sociale del vivere della persona che vi andrà ad abitare, la sua l’appartenenza al luogo geografico e sociale, la salvaguardia del suo mondo di relazioni stratificatosi attraverso il tempo nelle città e nei paesi. “Per comprendere tutto ciò – diceva - occorre dimenticare la “casa-macchina per abitare di Le Courbusier”  e pensare ai quartieri storici delle città italiane, ai piccoli paesi con case magari vecchie, dove però la comunità vive serenamente.”  Ugo Sasso ha consegnato la sua filosofia del vivere e del progettare un’eco-architettura a misura d’uomo, che sia molto più  del costruire in modo ecocompatibile e biosostenibile, ad un’intera generazione di sensibili architetti e di giovani studenti dei suoi corsi universitari che adesso, con l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, potranno continuare i suoi progetti,  pur nel dolore e nel rimpianto del suo mite sorriso e della sua preziosa opera ---- Ho conosciuto Ugo Sasso “Il Professore” anni fa, quando lui s'interessò ai miei studi sui Dammusi dell'isola di Pantelleria. Recentemente lo avevo incontrato a Bologna per pensare insieme alla casa-clima Mediterranea. Ho fatto in tempo a scrivergli una lettera lo scorso 3 gennaio, che adesso mi lascia un vuoto. Un appunto per ricordagli come gli studi bioarchitettonici condotti sul dammuso potessero essere quella risposta “mediterranea” alla monopolizzata concezione culturale di KlimaHause. Entrambi eravamo del parere che anche alle nostre latitudine del Sud d’Italia era possibile “ideare” costruzioni per “abitare bene”. Si pensava di vederci alla Fiera di Milano per concretizzare l'idea. L'idea che l'Uomo è al centro del Suo sistema ambiente, e la casa è il "luogo geniale" con cui quest'Uomo si relazione con il sole, con il vento ma anche con gli affetti. Ugo Sasso mi ha lasciato questo messaggio: semplice, romantico e ricco di valori, a cui il mondo ormai guarda. Lavorare per concretizzare questo progetto “mediterraneo” sarà il modo migliore di ricordare i suoi insegnamenti. Giuseppe Sechi  www.pantelleria-isl.it/Dammuso.html