UOMO e AMBIENTE

dichiarazione di Patrick Moore


Dal Washington Post del 16 Aprile 2006 la dichiarazione di Patrick Moore. All’inizio degli anni ’70, quando fui tra i fondatori di Greenpeace, credevo che l’energia nucleare fosse sinonimo di olocausto nucleare, come lo credevano molti dei miei compatrioti. Tale era la convinzione che ispirò la protesta di Greenpeace sulle spettacolari coste rocciose dell’Alaska contro i test nucleari statunitensi delle bombe all’idrogeno nelle isole Aleutine. Trent’anni dopo le mie convinzioni sul nucleare sono profondamente cambiate, e anche il resto del movimento ambientalista dovrebbe aggiornare le sue opinioni in merito perché l’energia nucleare è la sola che può salvare il nostro pianeta da un altro possibile disastro: un cambiamento climatico disastroso. Si pensi a tale proposito come i più di 600 impianti elettrici a carbone esistenti negli Stati Uniti producano il 36% del totale delle emissioni di CO2 di questo Paese, equivalenti a quasi il 10% del totale mondiale del principale dei gas serra responsabili del cambio climatico. L’energia nucleare è la sola fonte energetica che, per disponibilità e costo, può ridurre tali emissioni permettendo nel contempo di soddisfare la crescente domanda globale di energia. Ed oggigiorno lo può fare garantendo elevati standard di sicurezza.