in vela contromano..

un lampo rosso


... il viaggio emozionante, l'attesa spasmodica, il caldo inaspettato... rientra in albergo, ha già percorso un paio di volte quella bellissima avenida... una doccia, poi sul letto... uno squillo inatteso..."hey, dove sei?"... "mi sentivo stanco, ho camminato molto"..."arrivo tra 5 minuti"...si riveste in fretta, scende veloce le scale, all'incrocio... forse ha capito male, è l'altro incrocio... ma con la coda dell'occhio vede un "lampo rosso"... è lei, ne è sicuro, ma sta andando dall'altra parte... di corsa indietro, freneticamente cerca di comporre il numero, vuole avvertirla... ma lei è più veloce, ha già rifatto il giro...eccola, scende dall'auto, un abbraccio... "ciao"..."ciao"... "dai, sali, non possiamo restare qui"... lui la segue nell'auto, ma non può distogliere lo sguardo da lei... 3000km, oppure 300.000... non ricorda piu quanti, ma ora lei è davanti a lui... ha una luce speciale negli occhi... poche decine di metri, e lei ferma l'auto... dice che ha voglia di abbracciarlo di nuovo... meno male, pensa lui, ha voglia di guardarla ancora negli occhi...si, quella luce c'è ancora, c'è davvero...poi una lunga, velocissima corsa verso quella terrazza naturale su una delle piu belle spiagge mai viste, di sabbia rossa... una vista da mozzare il fiato... i suoi occhi... il suo sorriso..."me lo dai un bacio qui, nell'angolino?"...e finalmente le labbra si incontrano, dolci, morbide... e sparisce tutto, la spiaggia, il mare, il tramonto... "love is in the air"... chi è che canta? ah, ci sono anche altre persone qui sù... "è tardi, devo andare"..."si, ma domani ci vediamo?"..."certo, ora vieni, ti lascio in un buon ristorante"...di nuovo sul lampo rosso, "ma dai, aspetta, prima dammi un bacio"... e le mani sfiorano la pelle, morbida, ancora bianca... "guarda, c'è la luna ora"... "si, scendiamo, solo un attimo, ti prego"... e di nuovo le mani, le labbra... "stavolta davvero, non posso piu rimanere"...la discesa, veloce... "mi dispiace, ti ho fatto fare tardi"..."no, tranquillo, ci metto un attimo a tornare, mi chiamano fittipaldi"..."ecco, qui si mangia bene... aspetta, la giacca è macchiata, il mio rossetto... mi spiace"..."no, lascia, non mi importa, anzi"... al ristorante si sentiva osservato, ma non gli importava nulla...di nuovo sull'avenida, illuminata stavolta... tornava verso l'albergo, ma non si sentiva più solo...