"LA SOCIETA'"

Post n°3 pubblicato il 21 Settembre 2007 da Lupo_Solitario0
 

"Pubblico queso lettera che avevo salvato in un file di testo, tratta da un blog, purtroppo non riesco a citare l'autore poichè ho perso i riferimenti"

Qualche giorno fa,durante un'amabile conversazione con un'amico d'infanzia ritrovato,ci siamo dibattuti su un'argomento cui entrambi sin dal nostro primo incontro ci appassionava;La Societa'.Sapendo lui di questa mia pulsione innata,di scrutare le anime di singoli individui che vivono tra le folle.mi ha posto un quesito(sapendo di provocare una reazione istantanea)....."Senti,secondo il tuo punto di vista,se dovessi dare un aggettivo al degrado della societa' attuale,quale ritieni sia piu adatto'"....Senza esitare;ESIBIZIONISMO!!!! Il mio amico sorpreso mi dice;L'esibizionismo e' stato sempre parte dell'uomo,sin dalle sue origini.Anche quando l'uomo si adoperava per erigere le sontuose tombe regali faraoniche,o le ziggurat babilonesi l'uomo espletava una forma di narcisismo esibinionista.Perche ritieni che l'esibizionismo sia l'unica fonte del degrado?Premesso che l'esibizionismo e' parte di un'impulso umano che accompagna ogni uomo,ogni razza di ogni era e quindi chiaramente ho molte faccie.Partendo dalla dimensione personale della "considerazione di sé", sempre presente nella vita dell’individuo, è preliminare alla dimensione sociale dell’appartenenza, che si esplica in relazione all’ambiente e ai soggetti che costituiscono la comunità di riferimento.Appartenenza significa poi sentirsi parte di un gruppo e consiste nella condivisione con il gruppo , di comportamenti, modi di pensare e atteggiamenti. Alla base dell’appartenenza si trova, in genere, un processo di identificazione, in cui la sfera dell’Io si identifica con il Noi, e che permette di riconoscersi e di essere riconosciuti come membri di un gruppo anche attraverso l’assunzione di alcuni segni distintivi. La consapevolezza delle proprie radici e della propria storia e cultura crea le condizioni per un’appartenenza che sia anche possibilità di riconoscere il diverso e di apertura e di confronto con l’altro. Ma cosa e' cambiato confronto a ieri?I media,internet,tv ,sono l'unico vero collante per una generazione di guardoni che amano altrettanto farsi guardare;vedere un uomo che fa il bagno nudo in una piazza pubblica,o una mamma che esibisce le sue foto nude sul web,o un fidanzato che supplica la ragazza di non lasciarlo,davanti alle telecamere,sono la chiara iconografia di una societa' creata sull'immagine.Si cerca uno spazio,ma non avendo nulla da offrire,si offre in pasto la propria intimita',in una cultura visiva nella quale non crea rapporti sulla conversazione,ma attraverso lo sguardo."Conosco guardando e mi faccio conoscere se vengo guardato".Le community in questo ne sono il vessillo,cercando di imitare i modelli mediatici che vengono proponati con volgari nudita',avendo la possibilita' da spettatore a divenire protagonista,spesso con l'esito finale di una grottesca parodia pirandelliana.Chi esibisce il suo corpo è anzitutto un narcisista, una persona innamorata del suo corpo ed è convinto/a che anche gli altri provino piacere nel poterlo/a guardare. Può masturbarsi mentre si spoglia, ma non ama il rapporto sessuale con un’altra persona, che considera sporco e disgustoso, soprattutto per motivi di salute e di igiene. La pulsione all’esibizione del proprio corpo è descritta come un’azione coatta, alla quale il soggetto non riesce a sottrarsi, anche a causa dell’ossessività del desiderio di cui è vittima.In questo delirio collettivo,con giornali,tv,videotelefonini,chat,blog,camere digitali mettono in piazza tutto nel caos di tutti.In questo affollamento del nulla,si ha il bisogno di cercare choc sempre piu forti per mostrarsi e farsi notare,in una societa' in cui tutti possono fare tutto,cosi appiattendo le differenze.Chiaramente questo gioco maniacale,assume un forte aspetto negativo;quando diventa l'unico modo per stimare se stessi,entrando in un tunnel di dipendenza e' fragilita'.Questo in parte spiega la devastazione dei vecchi valori che univano le famiglie;attraverso famiglie "moderne" in cui ognuno cerca il suo spazio,creando fratture inevitabili all'interno del nucleo stesso,divenendo infine gli occhi degli altri,l'unico modo per vedere se stessi.Finita la mia sintassi,il mio amico con un sorriso ironico mi dice;sapevo tutto questo.......cercavo solo conferma se il nostro pensiero e' unito al cammino degli anni.......

 
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 A PROPOSITO DI ANTIPOLITICA

Post n°2 pubblicato il 19 Settembre 2007 da Lupo_Solitario0
 
Foto di Lupo_Solitario0

Vi dico come la penso io: se è assodato che lo scopo della politica è il buon governo, lo scopo dei politici sembra essere l’esercizio del potere. perchè oramai ci sono troppi interessi, e radicati come un cancro nelle cellule di un corpo martoriato. Antipolitica, Complimenti a chi ha inventato il termine. Ma a meno che si tratti di un antidoto contro questo modo di fare politica, del tipo una specie di cura contro il cancro, cosa è e a cosa serve? Esistono assiomi che è impossibile scalfire. Ad esempio che la gente ne ha le tasche piene di come siamo governati e di come la gestione della cosa pubblica venga irresponsabilmente affrontata sia da destra che da sinistra. Quelli come Grillo hanno buon gioco, mai negli ultimi anni come ora potrebbe essere facile cavalcare il malumore della gente, il potere d’acquisto della famiglia media italiana si è ridotto al punto che pur potendo contare su di un buon lavoro, e stipendio, c’è chi comunque fa fatica ad arrivare alla fine del mese, per la prima volta dal dopoguerra questa generazione ha la prospettiva di vedere peggiorate le proprie condizioni di vita, rispetto a quelle precedenti. Normale che la gente sia delusa, facile aizzarla, inveendo contro tutto, ma la soluzione?  Gli spettacoli di grillo li conosco, ho avuto modo di vederne alcuni, a me sembra uno dei tanti cialtroni, di quelli che vendono illusioni, una specie profeta, di quelli della verità rivelata.

Non mi fido!

 
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La mediocrità della Tv

Post n°1 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da Lupo_Solitario0

Programmi come "Saranno Famosi" o il "Grande Fratello" contribuiscono ad abbassare il livello culturale?

Difficile dare una risposta. Compito che lascio a sociologi e psicologi. Sicuramente però posso proporre alcune considerazioni.

La TV è in qualche misura è una sorta di specchio della società, dunque se programmi come i reality sono inseriti cosi spesso nei palinsesti televisivi probabilmente è perché raggiungono un pubblico più ampio, aprendo la porta al martellamento mediatico che non ci risparmia spot che si colorano di non-senso e atteggiamenti che invitano al consumismo e ad un’idea distorta di benessere e di bellezza, che impongono, sotto forma di valori, ideali che valori non sono.

Tutto ciò, entra ogni giorno nelle case della gente senza che nessuno se ne accorga e, fatto quanto più rilevante, che lo abbia scelto.

La prima considerazione a cui posso pensare è che la cultura occidentale ha abbandonato le grandi ideologie siano esse culturali o religiose, divenendo sempre più relativista. cioè rinunciando a credere all’esistenza di verità assolute in ambito etico.

Dunque se il mio ragionamento ha una sua fondatezza si spiega come sempre più spesso i programmi di intrattenimento fondano il loro successo sul voyeurismo e sull'insistenza sopra le disgrazie della gente. In conclusione è possibile sacrificare tutto alla legge dell’audience.

 

 

 
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