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Visco: Livello pressione fiscale incompatibile con crescita

Roma, 31 mag. (LaPresse) - "Si è pagato il prezzo di un innalzamento della pressione fiscale a livelli ormai non compatibili con una crescita sostenuta". Così il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel corso del suo intervento all'assemblea annuale dell'istituto di via Nazionale. Secondo Visco "l'inasprimento" della pressione fiscale in Italia "non può che essere temporaneo" perché "la sfida si sposta: occorre trovare, oltre a più ampi recuperi di evasione, tagli di spesa che compensino il necessario ridimensionamento del peso fiscale".

In numero uno di via Nazionale ritene che "il disavanzo pubblico sar quest'anno ben al di sotto del limite del 3 per cento; l'anno prossimo sar vicino al pareggio strutturale e il debito pubblico inizier a scendere in rapporto al Pil, grazie anche al completamento della riforma previdenziale". Gli interventi in Italia sulle "incisive correzioni dei conti pubblici" e sulle "riforme strutturali per la crescita", avviati durante l'estate, "sono stati completati e rafforzati dal nuovo governo", ha aggiunto Visco.

Il governatore di Bankitalia ha evidenziato che non serve soltanto alle banche un rafforzamento patrimoniale. "Uno sforzo finanziario aggiuntivo - ha detto nel suo intervento - il Paese può chiederlo ai suoi imprenditori perché rafforzino il capitale delle loro imprese, nel momento in cui viene loro assicurata una semplificazione dell'ambiente normativo e amministrativo in cui operano: ne beneficeranno gli investimenti, si irrobustir la struttura produttiva, migliorer il rapporto con le banche".

Inoltre, nell'intervento all'assemblea annuale non è mancato un omaggio al predecessore di Visco e presidente della Bce, Mario Draghi. "La Banca d'Italia, il Paese, gli devono molto - ha affermato l'attuale governatore di Bankitalia - ha dato lustro al nostro istituto, ne ha rafforzato la reputazione, in Italia e a livello internazionale". E ha spiegato ancora che le misure straordinarie adottate dalla Bce per fronteggiare la crisi "hanno risposto pienamente al mandato", assicurando "stabilit finanziaria" ed evitando "effetti peggiori".

Parte della responsabilit per il "riacutizzarsi" delle tensioni delle "ultime settimane" sui debiti sovrani vanno, ha ammonito Visco, ai governi nazionali dell'eurozona. "Al centro della crisi - ha sottolineato - vi sono oggi dubbi crescenti, da parte degli investitori internazionali, sulla coesione dei governi nell'orientare la riforma della governance europea, sulla loro capacit di assicurare la tenuta stessa dell'unione monetaria".