ushuaia

animali


prologo - cose urgenti e poco importanti da dire subito prima che vadano irrimediabilmente perdute, e probabilmente già stanno andando.ora di cena, davanti alla tivvù, guardando 'i pacchi' (affari tuoi)lei - che ne dici, provo ad andarci?io - noo, dài, è poco dignitoso, e poi è solo questione di culo..(questo piccolo einstein - che se mai dovesse pensare ad andare ad un gioco a quiz in tivvù sarebbe come minimo 'il milionario', e peccato che non ci sono più i tempi d'oro di mike, quelli sì che erano quiz tosti - ... dicevo, questo campione tra i geni, comunque, 'i pacchi' li guarda quasi tutte le sere, culo o non culo...)entra la concorrente, della campania, col suo bel codazzo di parenti.lei - è 'marocca'?io - sì, come tuo marito..lei - dalle mie parti (la signora è figlia del papà eridano, ndr) quando vogliamo parlare di una che viene da giù diciamo che è 'marocca'... solo che da un pò di tempo c'è un pò di confusione, perchè c'è il 'marocco' del sud e il 'marocco' dell'africa...(rido... e mi torna in mente di quando, mica tanto per scherzo, le dicevo che in qualche modo noi terroni dovremmo ringraziare gli extracomunitari, perchè da quando ci sono loro noi siamo saliti di diversi gradini nella scala sociale al nord... butta via...)lei - è pure sguaiata.io - perchè è sguaiata?lei - guarda quella gamba che spenzola, non sta neanche seduta composta.io - ma cacchio, c'ha due metri di gambe, mica ce la fa a star seduta sullo sgabello...lei - io ce la farei...io - per forza, sei una nana! normalmente parli vis à vis col grande puffo!lei (sguardo ringhioso, occhi ridotti a due fessure, dito indice sventolato davanti alla faccia, però la bocca ride..) - lo vedi che ti sto fulminando con lo sguardo? anzi, ti faccio un controsortileggio!!!bene, direi che si inizia.oggi pomeriggio, annoiato e sfiancato dalla lezione settimanale del corso di aggiornamento che sto frequentando, ho deciso che la giornata lavorativa poteva considerarsi conclusa e me ne sono andato a correre.da qualche tempo qualcosa gira storto, non è che sto proprio (per usare un eufemismo) benissimo fisicamente (e per questo motivo dovrei decidermi a fare una capatina dal medico), e la madonnina non ci mette molto tempo ad apparire sul mio cammino. fino a quel momento, però, mi illudo di essere lucido, di poter arrivare in capo al mondo (modello forrest gump) e i pensieri fioccano. belli, positivi, nitidi, soprattutto governabili.per intenderci, non come al mattino nel dormiveglia, quando il sonno mi direbbe di tenere la testa poggiata ancora un pò sul cuscino e quella melma grigia che c'è nel cranio invece comincia a sfornare lavoro, pratiche, clienti, adempimenti, bollette, mutuo, assicurazione. tempo otto secondi e ho gli occhi completamente sbarrati.no, quando corro, e finchè sto bene, sul dove va la testa decido io.oggi un fugace pensiero ad un collega pedante e questuante mi ha regalato il gratificante (per il morale, l'umore e le membra stanche) ricordo di un brano di 'gente di dublino' di joyce ('due ragazzi intraprendenti'):- ehi, corley - gridò ancora.arrivò di fianco all'amico, lo guardò fisso in faccia, ma non riuscì a leggervi niente.- e allora? - disse - è andata bene?erano arrivati all'angolo di ely place, adesso. sempre in silenzio, corley voltò a sinistra e prese la prima traversa. una calma impassibile si stendeva sulla sua faccia. lenehan gli teneva dietro, ansimando faticosamente. era sconcertato, e un tono minaccioso trasparì dalla sua voce.- allora, si può sapere? - disse - ci hai provato?corley si fermò sotto il primo lampione, guardando cupo davanti a sè. poi, con un gesto grave, tese una mano verso la luce e, sorridendo, la aprì lentamente sotto gli occhi del discepolo. sul palmo scintillava una moneta d'oro.se comincio con la tentazione del citare non la pianto più. anche perchè la citazione ti sgrava da qualsiasi responsabilità. bastano due righe di introduzione (neanche troppo complicate, tanto nessuno le legge), il brano giusto e il risultato è garantito, ci fai un figurone anche se di tuo non ci hai messo praticamente niente. facile, no?no, niente scorciatoie, la faccia, almeno su questo mio spazio, ce la metto. meglio, ricomincio a metterla.lunga pausa, c'ho messo un bel pò di tempo, e cominciamo a smentire l'idea (lo scritto?) che voleva che in questo tempo ha regnato il vuoto (per inciso, il messaggio precedente, 'vuoto', è accompagnato dall'immagine di un buco nero che tutto è tranne che vuoto - qualcosa avrà voluto pur dire?). niente affatto, le idee c'erano, ma ci sono cose, nella vita, che inibiscono anche le persone più sfrontate. chi vuol capire capisca, chi sa si taccia. qui mi fermo. o meglio, da qui riparto.sei righe (le ultime) e abbiamo finito con questa lunga ouverture fatta di pacchi, giochi con la marinaia, prosa sublime, squallide esistenze reali e virtuali. non sono tarallucci e vino, e non è sempre dolcezza e poesia.sgombriamo la mente da ogni dubbio, non sono arrabbiato, nè deluso, sfiduciato, o tutti quei sentimenti negativi/non positivi che si possono immaginare. sono problematicamente allegro ("voglio una vita tranquilla-lla-lla, perchè è da quando son nato che son spericolato, disperato..."). insomma, non è l'amarezza che guida questo messaggio.piuttosto, sarebbe da chiedersi cosa c'entra joyce con il tema di stasera.se volessi fare lo scemo per non andare in guerra, me la caverei dicendo che ormai il titolo l'avevo scelto e che c'era già pure la foto, ma non ho saputo resistere ad inserire a tutti i costi quel brano.in realtà, c'entra eccome, perchè tratta esattamente di quel bestiario di cui, qual novello trovatore, voglio cantare le gesta. la bassezza dell'autoumiliazione imposta da una natura meschina e micragnosa, che accomuna il mio collega (buon per lui) ad un capolavoro. e tuttavia, ciò che viene sublimato nella (dolce? dura?) narrazione del genio, resta, se riportato nella concreta fisicità dell'esistenza reale, esercizio di sciatta e mediocre vita che quasi mai riesce ad essere vitale.sdegnoso ed impietoso disprezzo? può darsi. ad una pianta non puoi chiedere molto di più se non che tenti di sopravvivere - e quasi sempre fa molto di più; ad un uomo devi chiedere che giustifichi secondo per secondo (verso se stesso, mica verso gli altri) la propria esistenza - e molto spesso si limita a sopravvivere.mi corre l'urgenza di una piccola precisazione, se no davvero pare che salto di palo in frasca e non si capisce dove vado a parare.la foto non è quella che avevo scelto originariamente. questa va bene lo stesso, perchè al di là del contesto (un normale accoppiamento), la copula, tra le altre cose, esprime dominio, forza, potenza. ai fini di quanto sto per dire, va bene così.ma la foto originaria riguardava una tigre (maschio) che si accoppiava con una leonessa.dunque, c'è la tigre e c'è la leonessa. per essere precisi, la tigre è sopra (ma direi anche dentro, ad occhio e croce) la leonessa. non credo che questa sia poi così contenta. a chi potrebbe obiettare 'e perchè mai, in fondo sono felini', rispondo con un esempio: anche l'uomo e la scimmia (checchè ne pensino ferrara, bush e i creazionisti) appartengono alla stessa famiglia. facciamo accoppiare una femminuccia con un gorilla, o un maschietto con una femmina di scimpanzè, vediamo cosa ne pensano gli interessati - chi ama avere rapporti sessuali con animali, ovviamente, non può partecipare al gioco.mi ergo a predicatore, parlo per parabole, e nella mia parabola quella tigre, predatrice famelica, affamata di carne e di sesso, si ingroppa la leonessa (ah, predicatori, mica mi dimentico di voi, arrivo). poi, per duemila anni  ci sarà qualcuno che cercherà di interpretarmi e dire che la tigre vuol dire questo e il leone quest'altro.do la mia interpretazione autentica e facciamo prima. nella mia parabola quella tigre è l'uomo che si vuole incupare (anime pie, c'ho messo la 'p' volutamente, non è un refuso) tutto il resto del creato (cacchio, ma non ero evoluzionista?).e qui ci colleghiamo - da palo a palo - al tema. perchè lo spunto per questo titolo mi è venuto da una notizia (ma in realtà sono due) di questi giorni.in africa, sotto lo stretto controllo delle autorità di alcuni paesi (non ricordo quali, le notizie sentite alla radio alle otto del mattino mi lasciano ricordi di alcuni particolari precisi e una vaga nebbia di tutto il resto) e con l'ausilio di scienziati e che so io, stanno attuando un programma di attento controllo del ripopolamento degli elefanti. insomma, pare che in certe zone del continente il pachiderma, lungi dall'essere a rischio di estinzione, sembra invece minacciosamente in incremento.se sdrammatizziamo, la prima cosa che mi viene da dire è che 'sti scienziati dovrebbero mettersi un pò d'accordo: di questo o quell'animale, non è che se mi alzo io c'è rischio estinzione e se si alza un altro ce n'è troppi. alla fine è come il tempo: fa freddo quest'inverno perchè diventerà caldo, o non ci state capendo una mazza e le previsioni, anche di sviluppo della meteorologia per il futuro, le fate random?ma se la smettiamo di sdrammatizzare, non va bene una minchia.il programma, in sostanza, dice che o si creano parchi transnazionali dove gli elefanti si possono spostare liberamente (uh, ma attualmente chiedono il passaporto anche a loro?), o come alternativa, si ipotizza la sterilizzazione di alcuni maschi, o ancora l'abbattimento selettivo.come qualche anno fa si voleva fare (si è fatto? non ricordo) con gli stambecchi (o erano i camosci) in trentino. come si fece con il lupo marsicano, e infatti ora è ai limiti dell'estinzione ed è specie protetta.belline le paroline: abbattimento selettivo.fanno  buona coppia con altre molto più carine, che so, moratoria della caccia alla balena, controllo del meteo entro il 2025...ma quelle due paroline sono proprio carine. ora, in cina e india ci sono un pò più di due miliardi di persone. andiamo famiglia per famiglia e diciamo che, ad esempio, una persona su otto/dieci deve essere 'selettivamente abbattuta' perchè il mondo nel complesso, e in particolare quell'area geografica, non possono più sostenere quel ritmo di crescita. non obiettate che questo già accade nei villaggi. sto parlando di ciò che dovrebbe essere anormale, non di ciò che è già quotidianità.a me sembra aberrante, tutto ciò. la presunzione e l'arroganza di una specie che esiste più o meno da un attimo, che si è autoassegnata la discendenza divina (a tutte le latitudini e longitudini) e che per ciò stesso si è arrogata il diritto alla sopravvivenza, alla soppressione delle altre specie, alla selezione degli esseri viventi, alla devastazione di un pianeta intero.anche il darwinismo ha contribuito a questo scempio. l'idea che tutto avvenga per selezione naturale è, di per sè, affascinante, esauriente, se vogliamo pure confortante, perchè ci dice che da quando c'è la terra (così come la conosciamo) c'è stato un prima indipendentemente da noi, e finchè ci sarà la terra ci sarà un dopo anche senza di noi, e noi siamo una parentesi - mi sia consentito, meravigliosa - che fa parte di questo continuo divenire.neanche i continenti si sono mai fermati, e si muovono anche senza di noi, e ci uccidono quando si muovono - senza alcuna cura, attenzione, cattiveria, a dir la verità, lo fanno e basta.eppure abbiamo distorto ad arte la teoria evolutiva, ci siamo limitati a prendere atto del fatto che quella teoria ci insegna che il più forte sopravvive. 'ubi maior minor cessat' dicevano i romani. mi intristisce il pensiero che quel motto campeggia sullo screen saver di un altro mio collega (poveraccio). mi sgomenta pensare che in realtà, quel motto, è il vero leit motiv della specie umana. ci siamo convinti di poter governare il mondo. anzi, di comandarlo. meglio ancora, di fotterlo.una notizia, in realtà due. il bestiario umano continua al circo. ciò che è accaduto è noto, quindi non mi dilungo. solo, mi ha impressionato il fatto che per far sì che i piranha non attaccassero le poverette, la temperatura dell'acqua doveva essere necessariamente vicina allo zero. non è vero, non è solo questo che mi ha colpito. mi offende, come essere umano, il fatto che queste cose potessero accadere davanti ad un pubblico (pagante? no..) pensante.ma il bestiario umano continua al vaticano e all'eliseo.nella scia del mio continuo chiedermi il perchè tizio dovrebbe valere più di me (è stato oggetto di precisa richiesta nella lettera a ferrara - rimasta ovviamente senza risposta) non riesco a capacitarmi del fatto che - a) magdi allam abbia potuto farsi battezzare dal papa in persona, b) la notizia sia stata oggetto di diversi servizi nei vari telegiornali, nonchè di ampio spazio sui giornali, primo tra tutti, ovviamente, il corriere, c) soprattutto, che la notizia sia una notizia che debba avere una qualche rilevanza. domani divento buddista, credete che 'repubblica' (visto che sono pure comunista e quindi sono dalla mia parte) possa pubblicarmi?ma nella scia del mio continuo stupirmi di fronte alla bassezza del potere e di chi lo esercita, non posso accettare che il presidente della quarta/quinta potenza mondiale faccia notizia non per quel che fa per il suo paese (e, indirettamente, per la comunità internazionale in cui quel paese è inserito), bensì per l'eleganza della moglie, per quanto è bella sua moglie, per quanto gli ruba la scena (ed egli aggiunge 'giustamente') la moglie. e che palle 'sta moglie. ancora non ci siamo liberati della 'principessa triste' che già ci aggrediscono con quest'altra. per favore, pietà.ce ne sarebbero ancora - predicatori, non mi dimentico di voi - ma la stanchezza si fa sentire. ci sarà modo e tempo per affrontare un altro tema che si inseriva in questo bestiario, quello della/e verità, dell'oggettività dei narrati, dei fenomeni, delle esperienze e delle fonti. l'intangibilità dei documenti e l'arbitraria attribuzione di attendibilità.siccome ho detto che sono allegro, chiudo con un paio di cosine gioiose.questa mattina, radio105, si parlava di, boh, mi pare sesso, fascino, frivolezze del genere. ragazza abruzzese (mi pare), sui 26 anni, voce bella impostata, sposata da nove. il marito (che il signore l'abbia in gloria!) che continua a chiedergliela tre/quattro/cinque volte al giorno. lei (che il signore l'abbia in gloria!!!) che gliela da più che ben volentieri, e che ha quale unica remora il fatto di temere che a furia di dargliela troppo, il marito si stanca e non gliela chiede più:dj - quando l'avete fatto l'ultima volta?lei - stamattina alle sei..dj - cioè... prima di andare al lavoro???lei - ... beh, sì, l'abbiamo fatto, poi mi sono riaddormentata e lui è andato al lavoro..dj - ma stasera di nuovo?..lei - a dir la verità mi ha chiamato poco fa per sentire se ci vediamo a pranzo (!!!) ....infine, ancora joyce ('gente di dublino - dopo la corsa'):sapeva che la mattina dopo se ne sarebbe pentito, ma per il momento era contento di quella sosta, contento dell'oscuro torpore che avrebbe sommerso la sua esaltazione. appoggiò i gomiti sul tavolo e, la testa fra le mani, contò il pulsare delle tempie. la porta della cabina si aprì, e vide l'ungherese in piedi, in una fascia di luce grigia:- l'alba, signori!