ushuaia

arrivederci


mentre scorrono gli ultimi dati - o forse sono già arrivati, non ho più cognizione di quanto è accaduto da ieri sera - siamo qui a prendere coscienza dell'inenarrabile.devo ammettere (e anche questo fa male, molto male) che ha ragione belpietro, probabilmente è giusto quanto ho sentito poco fa alla radio. queste elezioni hanno segnato la fine dei partiti strettamente ideologici. in parlamento non esiste più il partito comunista e non esiste più una destra fascista. e nemmeno i più cinici e concreti si azzardano a dire che questo è necessariamente un bene.aggiungo che, se proprio vogliamo vederci qualcosa di ottimista, forse finalmente la nostra gente (sì, la nostra gente, perchè quegli italiani che ieri sera ho stramaledetto sono la mia gente, ecco perchè li ho stramaledetti) ha preso coscienza del fatto che dobbiamo modernizzarci, fare il salto di qualità, confrontarci con i problemi, gli enormi problemi, che abbiamo, trovando soluzioni concrete e non ancorate a concetti e ideali - mi permetterete, la parola ideologia la trovo un pò indigesta in questo momento.persone più in gamba di me faranno le giuste analisi, e noi tutti sperimenteremo e vivremo sulla nostra pelle cosa sta accadendo e cosa accadrà.per parte mia, mi ritrovo con nostalgia a dire arrivederci a chi ha contribuito, col sangue, con la passione, con le idee, a creare questa repubblica.la prima volta senza una bandiera rossa a montecitorio o a palazzo madama, questo fa davvero male.anche se a portare quella bandiera rossa non c'erano più persone come gramsci e berlinguer, ma omuncoli come rizzo, diliberto e bertinotti.arrivederci, gloriosa bandiera. che un giorno possa tornare a splendere su di te il sol dell'avvenire.