ussanmartino

Dire ciò che si pensa e fare ciò che si dice...


Avere un cervello per pensare non sempre è un valore aggiunto in una persona. Ancor di più se il cervello produce pensieri supportati da manifestazioni concrete che possano giustificare la sua teoria. Succede spesso e volentieri che uno si sforzi di mettere in evidenza situazioni che possono generare incomprensioni o possono arrecare danno al regolare svolgimento di una attività/rapporto/squadra, e puntualmente questo qualcuno viene bollato come egoista, rompiscatole e quant'altro. Mai però l'interlocutore prova a "scendere dal piedistallo" come spesso viene chiesto al rompiballe, analizzare la situazione con occhio neutrale e poi vedere se effettivamente i pensieri espressi sono solo elucubrazioni di un frustrato o sono confortate veramente da atteggiamenti che senza chiarezza di intenti risultano poco rispettosi nei confronti delle persone. La maggior parte delle situazioni sono causate da mancanza di dialogo tra le parti. Una situazione spiacevole se si considera che le parti in causa non sono due esseri con idiomi, lingua e culture diverse, ma persone che comunque condividono una esperienza ludico/ricreativa/sportiva/aggregativa che li porta  a contatto per diverse ore/giorni/mesi nell'arco di una annata. Semplicemente una chiara espressione delle sinergie/intenzioni/finalità della parte con potere decisionale sarebbe il toccasana per una situazione scomoda che potrebbe in alcuni frangenti sfociare in isterismi e incomprensioni che potrebbero allargarsi a macchia d'olio e coinvolgere elementi ignari della situazione, con conseguente danno per il  rapporto collettivo. Certamente tale situazione può essere di comodo: senza una chiara dichiarazione di intenti espressa davanti alla pubblica assemblea é facile difendersi, nessuno può riprendere idee mai espresse per fondare proteste e avanzare chiarimenti....la situazione sarebbe differente se si potessero invertire le parti, o meglio ancora i fattori, ma sarebbe subito risolta se ci fosse solo EQUITA' per tutti e con tutti, come in un rapporto tra una plurarità di elementi si auspica per poter giungere a un risultato comune.il capitano