Utopia 2007

l leader del Pkk chiede la fine degli scontri


Mentre si mostra apertura dalla leadership continuano le incursioni di ribelli ed esercitoDal suo nascondiglio sui monti Qandil il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), Murat Karayilan, ha rilasciato un'intervista al quotidiano turco "Hurriyet" nella quale lancia segnali di apertura per la fine delle violenze."Innanzitutto le armi devono cominciare a tacere - ha dichiarato - Non bisognerebbe lanciare nuovi attacchi e a quel punto dovremmo confrontarci. Non con le armi, ma con il dialogo". Ha inoltre aggiunto: "Vogliamo che si metta fine allo spargimento di sangue, perché gli anni passano e continuiamo a tornare sempre allo stesso punto. Non si metterà fine al Pkk con l'uso delle armi". Karayilan è alla testa del Pkk dal 1999 quando il suo leader e fondatore, Abdullah Ocalan fu messo in carcere. Nell'intervista è stata inoltre menzinata la morte di 11 soldati turchi avvenuta nei giorni scorsi, a causa dell'esplosione di mine piazzate dal Pkk: "Siamo dispiaciuti per questi fatti - ha detto - Non sono stati pianificati dal centro, si tratta di iniziative prese a livello locale per autodifesa". Intanto L'agenzia Anadolu ha reso noto che 10 ribelli del Pkk sono stati uccisi dall'aviazione turca nel nord dell'Iraq. Il raid aereo si sarebbe svolto il 30 aprile in risposta all'uccisione di 10 soldati tuchi avvenuta il giorno precedente. Il nord dell'Iraq è una delle roccaforti del Pkk dal quale i ribelli lanciano offensive contro i militari turchi.