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!Care Organizzazioni dei diritti umani,mi chiamo Zeinab Jalalian. Sono una donna kurda di 27 anni e sono prigioniera politica. Mi trovo in prigione in Iran.Il Supremo Tribunale iraniano ha confermato la mia condanna a morte.Attualmente sono malata a causa delle torture subite e non ho alcun legale che mi difenda. Voglio dirvi solo questo: il processo è durato solo pochi minuti. Il tribunale mi ha detto: "Sei una nemica di Dio. Devi essere impiccata al più presto." Questo è stato il mio processo.Ho chiesto al giudice di darmi il permesso di salutare mia madre e la mia famiglia.Prima di essere giustiziata, lui mi ha detto "Sta zitta" e mi ha rifiutato il permesso.26/11/2009.Zeinab Jalalian Translated by: Emanuela
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Mentre il governo turco si gioca la carta della fine dell'isolamento di Ocalan l'ufficio legale pubblica un comunicato in cui riporta la dichiarazione di Apo25 / 11 / 2009Nel corso del colloquio dello scorso 18 novembre 2009 sull’isola di Imrali, il nostro cliente ha rilasciato la seguente dichiarazione circa il suo trasferimento sulla nuova prigione costruita sull’isola: “Sono stato trasferito qui il 17 novembre. Questo posto è peggiore di quello di prima. Cercano di far passare questo cambiamento come un progresso anche se in realtà è un aggravamento dell’isolamento. La stanza attuale è di 6 metri quadrati, la metà della misura della cella precedente. Mi vogliono tenere ancora più rinchiuso, aggravare le mie condizioni di detenzione e portarmi alla resa. Già prima avevo problemi respiratori ma qui non posso proprio respirare. L’aria in questa cella sta creando molti più problemi al mio sistema respiratorio. La vecchia cella era ventilata. In questa la finestra è costantemente esposta al sole. Per respirare mi devo appoggiare alla finestra ma così sono costantemente esposto al sole. Se voglio respirare devo sopportare tutto ciò.Le finestre sono inclinate verso l’alto così che l’unica cosa che posso vedere è il cielo. La vecchia finestra era meglio sia per l’ariazione e sia perché almeno poteva vedere qualcosa fuori.Finora non ho avuto modo di incontrare i detenuti che sono stati trasferiti qui. I funzionari del carcere mi dicono che, come minimo, potrò vederli entro un mese.Vivere qua mi sta diventando fisicamente faticoso. L’isolamento e l’imprigionamento sono peggiori. Non so se riuscirò mai ad adeguarmi a questo. Non c’è alcun progresso soltanto ulteriori peggioramenti. Stanno propagandando il mio trasferimento come una iniziativa positiva ma la realtà è assai differente. Il loro unico scopo è quello di ridurre il peso della pressione dell’opinione pubblica esterna”.Asrin Law Office
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ANKARA - Cinque detenuti turchi sono stati trasferiti per ordine delleautorita' nella prigione dell'isola di Imrali, dove si trova in assolutoisolamento Abdullah Ocalan, leader degli indipendentisti curdi del Pkk. Secondoquanto riferito dall'agenzia stampa Dogan la decisione e' arrivata in seguitoalla richiesta del Consiglio d'Europa, che aveva espresso preoccupazione per lasalute mentale di Ocalan, arrestato nel 1999 e condannato all'ergastolo, inpeggioramento proprio a causa dell'isolamento. (RCD)
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Martedì 17 novembre alle 11 della mattina, accompagnatidal direttore del centro, capitano della Croce RossaItaliana, una decina di funzionari turchi provvisti divideocamere ha fatto ingresso nel centro di accoglienza perrichiedenti asilo (CARA) di Castelnuovo di Porto (Roma)intrattenendovisi per circa due ore e mezza, effettuandoriprese video e chiedendo tra l'altro informazioni ad alcunidei presenti in turco su persone indicate con nome ecognome. Al momento della visita, presentata comeun'iniziativa di collaborazione tra Italia e Turchia per lagestione dei centri di accoglienza ed autorizzata supponiamo dalla Prefettura, erano presenti tra glialtri anche una trentina di richiedenti asilo kurdiprovenienti dalla Turchia, sensibilmente sconvolti epreoccupati.Il grave episodio, riferito successivamente da alcuni ospitidel centro alle associazioni Medici contro la Tortura,Senzaconfine e Casa dei diritti sociali, dopo essere giàstato segnalato all'Alto Commissariato delle Nazioni Uniteper i Rifugiati e al Consiglio Italiano per i Rifugiati,sarà oggetto di un'interrogazione parlamentare e di unesposto alla Corte europea per i diritti umani.Vigileremo affinché i richiedenti asilo non debbanopiù subire una tale tortura psicologica: è sconcertanteche dopo aver sofferto abusi e torture a causa dellapersecuzione dei propri Governi, i profughi epotenzialmente anche i loro familiari in patria - venganoesposti ad un rischio concreto di ritorsione in un luogo chedovrebbe al contrario essere un porto sicuro hannodichiarato i rappresentanti delle associazioni di tutela. ( Ass Senza Confine )
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RICEVIAMO E INVIAMO IN RETE IMMEDIATAMENTE LA NOTIZIA CHE CI GIUNGE DALLEAGENZIE: OCALAN NON E' PIU' IN ISOLAMENTO. IL PRESIDENTE KURDO DOPO DIECI ANNIDI CARCERE NELL'ISOLA DI IMRALI PER LA PRIMA VOLTA E' IN COMPAGNIA DI ALTRIDETENUTI. QUESTO SEGNALE ENORME DI RIABILITAZIONE POLITICA DEL PRESIDENTEOCALAN E' SINTOMO DI UN CAMBIO DI ASPETTATTIVE DELLA MAGGIORANZA DEL POPOLOTURCO E KURDO INSIEME.ATTENDIAMO CON ANSIA DI CONOSCERE LE REALI CONDIZIONI DEL LEADER KUDO ECHIEDIAMO CHE QUANTO PRIMA VENGA INTERROTTA LA DETENZIONE IN CARCERE ED ILTRASFERIMENTO SULLA TERRAFERMA. CHIEDIAMO COSI' CHE FAMIGLIARI ED AVVOCATI EPARLAMENTARI KURDI POSSANO INCONTRARE PIU' VOLTE LA SETTIMANA IL PRESIDENTEOCALAN. ( ass AZAD)RIMANIAMO CONVINTI DELLA NECESSITA' ED URGENZA DELLA DEFINIZIONE DA PARTE DELPARLAMENTO TURCO DI UN PIANO UFFICIALE DEFINITIVO PER LA RISOLUZIONE DELLAQUESTIONE KURDA
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Inviato da: valter47
il 23/04/2009 alle 16:36
Inviato da: valter47
il 10/04/2009 alle 07:27
Inviato da: valter47
il 28/03/2009 alle 15:19
Inviato da: valter47
il 24/03/2009 alle 07:52
Inviato da: rigitans
il 22/03/2009 alle 18:08