DENTRO E FUORI

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Vorrei incontrare Dio per chiarire molte cose..Ma certi incontri andrebbero evitati.  Le domande. Sono la nostra tragedia. Urla, crisi epilettiche e raffiche di sputi. Difficile dimenticare l’odore di quelle mani. Signor Bianconiglio mi segua che glielo mostro io il paese delle meraviglie. Pelle. Lingua. E sudore. E odore. L’ufficiale tedesco e l’ebrea. L’amore impossibile di una vita. Era il 1924. Ora mi rivesto. Stringerò i pugni e morderò la mia stessa pelle. E poi scoppierò in una risata isterica mista a qualche lacrima. Ho solo voglia di schiantarmi sul muro e svanire sbuffando. Di sentimenti anti-estetici e turbe sessuali. Su mobili impolveratiE’ la stanchezza. E’ questo frugare di mani. Il disgusto sotto la pelle. No. Non èquesto. E’ quell’immagine di noi in quel letto. I suoi odori e i suoi silenzi. Ma son cose rimaste in un angolo e perse nel tempo. E tu fallo a pezzi. Per sbaglio. O soltanto per farlo sparire. Fa che non ne resti più niente. E che non occupi il posto negli angoli. Forse un giorno questo stomaco smetterà di brontolare. E magari allora smetterò di cercare il tuo volto in tutti quei volti, e sapere di non trovare altro che vuoi. Ecco. Agosto è venuto a farmi compagnia in una mattina di marzo. Ed io mi son vestito di blu sulla mia faccia migliore. Un sorriso smagliante. E son ritornato in vita. Tutto si rinnova tutto rinasce ancora. Arriverà il momento, lo so, in cui riprenderò in mano il filo del discorso e strattonando il destino proverò a sciogliere i nodi più consistenti. Ma ora mi piacerebbe sapere se in fondo esisti. E se almeno una volta al mondo ci siamo già visti.