VERDE LEGNANO
Quando nacque la V7 sport, si pensò di replicare il colore delle moto da Gran Premio degli anni 50, il famoso "verde ramarro" che era ottenuto applicando un aggrappante, il wash primer, direttamente alle strutture in elektron lucido. Questo allo scopo di proteggere le parti di carrozzeria dalla salsedine, in particolare durante le traversate per raggiungere l'isola di Man. Prima di allora si usava partecipare alle corse alla moda dei tedeschi, con la lamiere grezze. I pezzi non venivano coperti con altre tinte sopra il primer, per risparmiare sul peso.
Per la produzione della V7 sport, si era dapprima pensato di usare il verde delle Opel Kadett, però il risultato fu particolarmente triste.
Il rappresentante della Svi Standard, visti i provini di tinta applicata sull'elektron, si rese conto e propose la già esistente colorazione, pressoché identica, da loro già fornita appunto alla Legnano, famosa fabbrica di biciclette.
La tinta verde Legnano è oggi codificata come Lechler/Guzzi 263, e si compone di una base argento 3642 e di una lacca verde trasparente 0980119. In pratica, bisogna prima verniciare in argento i pezzi, (scimmiottando così l'elektron lucido). Poi, una volta essiccati, si applica la lacca trasparente verde. L'operazione va eseguita da un bravo verniciatore, oltre al riempimento va curato il costante spessore del film, per non avere chiazze. Pure l'argento non deve presentare difetti visivi che si scorgerebbero in trasparenza.
Vanni Bettega, una delle memorie storiche della Fabbrica di Mandello del Lario (LC)
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la storia, i personaggi, le curiosità della grande gara motociclistica lariana 1921-1939
di Gianmarco Maspes
185 pagine in 15,5x23 cm con oltre 40 foto b/n dell’archivio Paredi e 14 tavole a colori di manifesti originali della gara.
La ricostruzione storica con le motivazioni che spinsero un gruppo di pionieri dello sport motociclistico a organizzare negli anni 1921-1939 una competizione che doveva rivaleggiare con la più importante gara di moto dell’epoca, il Tourist Trophy.
Una ricerca svolta sul territorio, nei luoghi che videro i primi successi di Achille Varzi e l’affermazione di Tazio Nuvolari motociclista; la ricostruzione dell’incidente di Omobono Tenni e di Isacco Mariani.
La storia e i campioni delle quindici edizioni, fino alla vittoria di Nello Pagani nell’ultimo “Lario” del 1939, in una carrellata ricca di notizie inedite, curiosità, testimonianze e brani di articoli dei maggiori giornalisti del tempo.
Un intero capitolo è dedicato alla vicenda umana e sportiva di Aldo Finzi, il controverso ideatore della manifestazione.
Nelle ultime pagine una ricca sezione statistica con l’Albo d’Oro, le marche partecipanti, il calendario nazionale delle competizioni del 1931 e altro ancora.
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