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Post n°18 pubblicato il 21 Aprile 2011 da Paolamondosommerso
Per una volta, senza volerlo Berlusconi ha detto la verità: E' vero infatti che le politiche del suo governo hanno rafforzato il ruolo della famiglia.Nel senso che, avendo ridotto le risorse per i servizi alla persona e l'offerta educativa della scuola pubblicva in termini di contenuti e di tempo, pressochè eliminato il fondo per l'affitto, non provveduto ad adeguare il sistema di protezione sociale ad un mercato del lavoro flessibile dove la precarietà e la disoccupazione colpiscono sopratutto i giovani, ha di fatto rafforzato il ruolo della solidarietà famigliare. Del resto questo obiettivo era stato esplicitam0ente enunciato nel libro bianco del welfare e ribadito nel documento Italia 2020 sull'occupazione femminile e i problemi di conciliazione. Entrambi questi documenti indicano appunto nella solidarietà famigliare la principale risorsa su cui contare per far fronte a tutti i problemi di cui nella maggior parte dei paesi si fa carico in larga misura lo stato sociale: dalla povertàalla dipendenza in età anziana, dalla disoccupazione giovanile alla cura dei bambini piccoli quando la madre lavora. Sulla base di queste premesse, non solo si è proceduto a tagli indiscriminati, salvo che sui sussidi alla scuola privata. Si è anche ripetutamente sottovalutata la drammaticità di una disoccupazione giovanile che tocca il 30%! Peccato che non tutti abbiano alle spalle una famiglia che può provvedere in caso di necessità. E peccato che proprio questa dipendenza dalla solidarietà famigliare, oltre a sovraccaricare le famiglie e a sottoporre a tensione bilanci famigliari spesso modesti, renda più difficile ai più giovani di farsi una propria famiglia se lo desiderano. Rende anche difficile alle mamme di conciliare famiglia e lavoro , se non hanno un reddito sufficiente a pagare un servizio privato , o una mamma o una suocera condividere le responsabilità di cura.Alle mamme, poi, il governo Berlusconi ha fatto da subito un brutto scherzo.Ha infatti cancellato la norma (introdotta dal governo precedente) legiferata per cercare di contrastare l'abitudine delle aziende di far firmare in bianco una lettera di dimissioni all'atto dell'assunzione (abitudine diffusissima al nord ed in caso di maternità delle lavoratrici).In cambio di una responsabilità totalizzante caricata sulle famiglie, il governo vuole rafforzare il potere di scelta educativa dei genitori, anche a scapito della libertà e diritto dei figli di sperimentare e confrontarsi con punti di vista diversi (che non si risolvono nella strana dicotomia cara a Berlusconi di "sinistra" e "cattolici").Di quì l'attacco alla scuola pubblica, curiosamente definita come di parte solo perchè non è di una parte sola.Se fosse un Imam a proclamare il diritto dei genitori a educare i propri figli secondo i propri valori proteggendoli dalla esposizione a modelli diversi, Berlusconi e il suo governo sarebbero i primi a stracciarsi le vesti e a denunciare il fondamentalismo, sottolineando viceversa la positività, anzi obbligatorietà, della scuola pubblica come scuola di tutti.Il governo vuole rafforzare il potere di scelta educativa dei genitori, fingendo disinvoltamente di ignorare che ai famosi "valori" hano fatto più danni le sue televisioni e lo spettacolo offerto dalla politica sotto la sua regia , per non parlare dei suoi comportamenti pubblici e privati, che non qualche lezione di storia e letteratura di qualche insegnante mal pagato. http://www.repubblica.it/scuola/2011/04/20/news/def_con_nuovi_tagli-15177363/ DOVE VANNO A FINIRE I NOSTRI SOLDI:I governo taglia la scuola e vergognosamente aumenta i posti di governo con nuove poltrone: 30 in piu'
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