Vacanze in Riviera

La Storia della Valmarecchia


Il corso dei fiumi Conca, Marecchia e Uso e i loro bacini costituirono, fin dall'antichità, la base di un'articolata viabilità di comunicazione, che contribuì alla diffusione di una civiltà che prese il nome dalle "terremare", villaggi costruiti su palafitte.Molti insediamenti, in prossimità di vie di comunicazioni naturali e di approdi fluviali, lacustri e marittimi, avvennero per poter meglio sfruttare le risorse agricole e minerarie.Torriana, Poggio Berni e Santarcangelo sorsero sulla riva sinistra del Marecchia Verucchio, Sant'Ermete e Rimini sulla riva destra.Gli scambi commerciali e culturali furono sviluppati da quei gruppi  umani legati alla pratica della  transumanza,  essendo, nel passato, il fiume Marecchia per un buon tratto navigabile. Inoltre un tracciato preistorico permetteva, risalendo la sponda sinistra del  fiume Uso, di arrivare  da Santarcangelo fino a  Trebbio e a San  Giovanni in Galilea, mentre altri tracciati permettevano la  comunicazione del Marecchia con le Valli del Conca e dell'Uso, arrivando  fino all'Alta Valmarecchia.Lo sviluppo di un reticolo di vie, di piste e di passaggi divennero il tramite fra l'Entroterra Romagnolo e il Litorale Adriatico, installando, attraverso l'attuale Passo di Viamaggio. anche contatti con l'altro versante Appennico e le regioni affacciate sul Tirreno.Un crocevia di tribù, di genti di diverse etnie  e di culture provenienti dall'Umbria, dall'Etruria, dal Nord Europa, dalla Grecia,una rete di scambi con le fiorenti civiltà del Mediterraneo,resero l'abitante del Marecchia più attivo  nell'apprendere  e perfezionare le tecnologie agricole, la metodologia dell'allevamento e della pastorizia, trasformandolo da nomade in sedentario.Con il ritrovamento di reperti: capanne, ossari, punta di lancia, ceramiche e asce di bronzo, fu possibile documentare in questo territorio l'età del bronzo 1600/900 a.C. e che la zona era già abitata.L'insediamento più datato, risalente  almeno a tre millenni fa,  risulta sul Colle di Covignano, dove venne  individuato: un villaggio con capanne a pianta rettangolare  o quadrata, definite da palificazione perimetrale con focolare al centro e un fossato difensivo al limite dell'abitato.Altre testimonianze furono scoperte a:Santarcangelo, a Casalecchio di Verucchio, a Camerano di Poggio Berni, a Spadarolo e a Sant'Ermete.Fra i tanti oggetti: fibule, falcetti, spade e un  braccialetto, fu rinvenuto anche un insolito oggetto in bronzo, reperto bellissimo oggi visibile ai Musei Comunali di Rimini.Questo oggetto molto raffinato con un'impugnatura, apparteneva probabilmente a un kyathos o ciotola o coppa, costituita da una doppia figura umana sovrapposta. L'oggetto, collocabile fra il 1300 e il 1900 a.C., di uso quotidiano da associarsi all'idea del simposio, riunioni quasi sempre maschili, faceva, forse, parte di un utensile  che serviva ad attingere il vino dai grandi recipienti detti krateres e a misurare l'acqua da mescolare allo stesso vino.Piceni, Umbri, Sanniti, Greci, Celti, Latini, Etruschi.....furono i popoli di cultura diversa che si sovrapposero e si mescolarono in tutta la penisola italica, quindi anche nella Valmarecchia.Gli Etruschi, provenienti da Tuscia o da più lontano, nobilitarono la Valmarecchia con la loro grande cultura e raffinatezza, infatti Verucchio posto su di un colle prospiciente al fiume Marecchia, fu il centro principale della Cultura Villanoviana.Di questo popolo, abili nell'arte orafa, nella produzione di armi, tessuti, mobili  si hanno abbondanti testimonianze.