free tibet

DOV'E' LA LIBERTA DI PENSIERO E DI PAROLA?


come avrete potuto notare qualche genio ha pensato bene di oscurare 3 dei miei video,dicono che violavano i diritti della comunicazione? diritti? diritti della comunicazione? e i diritti dei tibetani? i diritti delle donne picchiate e violentate? altro che regime qui veramente tocchiamo l'assurdo i miei video violano dei diritti,ma... i diritti dei tibetani? mostrare con quale brutalità opprimono un popolo contro a tutte le leggi umane dell'onu,quelli hanno più diritti di me? quei figli di puttana che violentano le donne che le picchiano hanno più diritti di me?.bene iniziamo una vera guerra dell'informazione allora e intanto chiedo la riattivazione dei video in base all'art 21 della costituzione italiana.vi allego pure la legge.La Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 21 recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»La Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (firmata a Roma il 4 novembre 1950) recita all'art. 9: "1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione: tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo0 e la libertà di manifestare individualmente o collettivamente, sia in pubblico che in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti. 2. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere oggetto di quelle sole restrizioni che, stabilite per legge, costituiscono misure necessarie in una società democratica, per la protezione dell'ordine pubblico, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui".La Costituzione della Comunità europea recita all'articolo II-70:«1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.2. Il diritto all'obiezione di coscienza è riconosciuto secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio.»e con questo chiudo