Il dopo Darwin

DOMANDE E SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL'OPERA DI DARWIN E DINTORNI


Indubbiamente la teoria darwiniana dell’evoluzione biologica (Darwin, 1859) è un’idea tanto proficua quanto pericolosa (vedi Dennet, 1997). Che le variazioni o mutazioni e la selezione naturale possano permettere ai viventi di auto-organizzarsi ed evolversi è plausibile ma bisogna riconoscere che ci sono parecchi interrogativi irrisolti ed anelli mancanti.A mio modesto parere di Biologo appassionato di storia della scienza l’opera di Darwin, pur introducendo una nuova cornice, non si può considerare una rivoluzione scientifica.Contro il darwinismo integrale si sono schierati diversi autori tuttavia senza scalfire la sua opera. Inoltre la visione o programma adattazionista che vede una selezione naturale onnipotente nel forgiare le forme organiche e il migliore dei mondi possibili è stata resa popolare da A.R. Wallace e A. Weismann e non dal saggio e prudente Darwin (e.g., Gould and Lewontin, 2001).La “sopravvivenza del più adatto” o “la sopravvivenza di chi sopravvive” è un’affermazione sempre vera ovvero una tautologia? (vedi Valandro et al., 2000).Seppur basata su dati scientifici può essere definita una teoria scientifica?Come evolve l’evoluzionismo dopo Darwin?  Referenze:DARWIN C. (1859) On the origin of species by means of natural selection, Murray, London [traduzione italiana della 6a edizione del 1872 L’origine delle specie, Boringhieri, Torino 1967].DENNET D.C. (1997) L’idea pericolosa di Darwin. L’evoluzione e i significati della vita. Bollati Boringhieri editore, Torino (traduzione di Simonetta Frediani).GOULD S.J. and LEWONTIN, R.C. (2001) I pennacchi di San Marco e il paradigma di Pangloss. Critica del programma adattazionista. Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino (traduzione di Marco Ferraguti).VALANDRO L., SALVATO B., CAIMMI R., GALZIGNA L. (2000) Isomorphism of Quasispecies and Percolation Models, Journal of Theoretical Biology, Volume 202, Number 3, pp. 187-194.Figura