Il dopo Darwin

UN CAMUFFAMENTO FANTASTICO


La falena dell’edera o Callimorpha (Euplagia o anche Panaxia) quadripunctaria si incontra nei mesi estivi nei nostri colli Euganei specialmente in aree umide, fresche ed ombrose. Nel precedente post riflettevo su adattamenti sorprendenti con il mimetismo dinamico come esempio per me convincente, per altri forse ultimo baluardo, per sostenere la teoria dell’adattamento delle specie come strategia ad esempio per evitare i predatori. Oggi racconto l’esperienza di questo incontro seducente sfiorando alcuni temi darwiniani relativi al suo aspetto e comportamento che, causa inevitabile specializzazione, ritenevo singolare (vedi Ortotteri e altri Lepidotteri). È stato molto difficile fotografare esemplari di questa falena non tanto per il suo abile travestimento in apparenza zebrato quando a riposo (colorazione criptica che interrompe la sagoma della falena detta anche tiger moth) ma soprattutto per la sua arte direi magica di comparire in volo di un color arancione-rosso acceso per poi sparire e non essere più individuabile, anche da pochi cm di distanza. Definirei questo trucco che ha disorientato indubbiamente il sottoscritto, “camuffamento fantastico” o bizzarro e quindi imputerei la sua efficacia ad una questione cognitiva (non vedo più l’animale che mi ha colpito per i suoi colori e che cerco con certe fattezze impresse dall’inattesa fiammata di colore = mimetismo cognitivo) più che ad una dissuasione o intimidazione di un segnale aposematico (segnale di avvertimento caratteristico di specie non commestibili o velenose). L’accentuata visibilità potrebbe anche creare indecisione sulla direzione in volo e forse spaventare il predatore sviando un repentino attacco.     La falena quando è a riposo presenta, ad un osservatore attento e che sa cosa aspettarsi, solo le ali anteriori che hanno una colorazione scura con strisce trasversali chiare (a conferma dell’efficacia già di questo comune sistema di rottura della forma mi è capitato di fotografare un insetto su un arbusto per accorgermi della presenza di più di un esemplare di questa specie solo una volta scaricata la foto ed aperta l'immagine a schermo intero) mentre le incantevoli o scioccanti ali posteriori sono ripiegate e visibili solo da sotto o quando l’animale è in volo.             Un’altra interpretazione per un ipotetico aposematismo? Quando la falena è in volo è ragionevolmente più intercettabile dagli uccelli ma se il colore rosso-nero fosse solo un segnale aposematico non ci sarebbe la necessità di volare rapidamente tra i rami o i rovi del bosco, a meno che questo comportamento non fosse piuttosto un improbabile segnale “altruistico” di allarme o facilitasse la diffusione di sgradevoli segnali odorosi e/o salvo la presenza di altre specie predatrici. Pare che alcune specie di falene usino gli ultrasuoni per evitare di essere predate dai pipistrelli.      Nel caso di Amata phegea (Arctiidae), specie scarsamente portata per il volo e nonostante ciò molto numerosa, i colori gialli e neri si interpretano meglio come caso di aposematismo considerato anche il mimetismo mülleriano (sinaposematico) con una specie di lepidottero Zygaenidae, ove specie lontane filogeneticamente entrambe inappetibili si assomigliano (vedi Zygaena ephialtes). Il già menzionato mimetismo batesiano si definisce quando la specie che imita non è inappetibile ed il mimo è generalmente presente in numero inferiore. Il polimorfismo di Euplagia (rosso, arancione, giallo) potrebbe suffragare l’ipotesi di un ruolo non primario dell’aposematismo in questa specie considerato che i predatori sembra cerchino immagini innate. Tuttavia altre specie della stessa famiglia (e.g., Arctia caja) le somigliano molto e alcune sono anch’esse polimorfiche. Questa evidente variabilità all’interno di una specie può essere in generale in relazione con habitat, sesso, età etc. mentre nel caso di specie diverse potrebbe trattarsi di somiglianza per discendenza da progenitori comuni o fenomeni di convergenza evolutiva nel caso di specie filogeneticamente molto lontane tra loro (vedi anche polifenismi). In natura forme, colori ma anche odori e suoni comunicano qualcosa ai membri della stessa specie e/o di altre specie. Si osservano modi disparati per evitare o contrattaccare il predatore con farfalle ad esempio che prendono sembianze di foglie, altre che, con ocelli disegnati sulle ali, plausibilmente ingannano i predatori.     In conclusione senza necessariamente pretendere di svelare la vera identità di Callimorpha quadripunctaria da dilettante contemplo quella che appare per alcuni semplicemente o poco più di una doppia identità. Questo trucco della falena ("fatina del bosco" per una bambina) non può non affascinare colui che avrà la fortuna di incontrarla e sperimentare l’efficacia o i poteri del suo rosso mantello dell’invisibilità.Letture ulterioriBrakefield PM, Liebert TG. 1985. Studies of colour polymorphism in some marginal populations of the aposematic jersey tiger moth Callimorpha quadripunctaria. Biol. J. Linn. Soc. 26:225-41.Curiosità su camouflage e arte: http://www.paolofabbri.it/interviste/sguardo_altro.html                             Foto di Luca Valandro protetta da copyright ©