«I figli della Sicilia portarono all’altare il maggior numero di vittime sacrificali, senza ben capire il senso del sacrificio e travolti da un destino ineffabile: vita, famiglia, lavoro, fame, paura, nostalgia, lacrime, sangue… diventarono, immagini sfocate di una guerra che non gli apparteneva. Fanti-contadini, stipati in vagoni merci, sorvegliati a vista dai carabinieri e trasportati fino alla zona del fronte! Diserzione e imboscamento, plotoni di esecuzione a pieno regime! Siciliani: “trincee in prima linea”, sigarette colorate che davano la forza di combattere! Primato dei morti! Idoneità ad essere carne di primo macello: signorsì di fronte a tutte le ingiustizie! Serbatoio di vite isolano, “carne da cannone”!» (Maria Letizia Bertino, Anime graffiate)
Anime graffiate
«I figli della Sicilia portarono all’altare il maggior numero di vittime sacrificali, senza ben capire il senso del sacrificio e travolti da un destino ineffabile: vita, famiglia, lavoro, fame, paura, nostalgia, lacrime, sangue… diventarono, immagini sfocate di una guerra che non gli apparteneva. Fanti-contadini, stipati in vagoni merci, sorvegliati a vista dai carabinieri e trasportati fino alla zona del fronte! Diserzione e imboscamento, plotoni di esecuzione a pieno regime! Siciliani: “trincee in prima linea”, sigarette colorate che davano la forza di combattere! Primato dei morti! Idoneità ad essere carne di primo macello: signorsì di fronte a tutte le ingiustizie! Serbatoio di vite isolano, “carne da cannone”!» (Maria Letizia Bertino, Anime graffiate)