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La diversità come simbolo di speranza e di ricchezza

Post n°80 pubblicato il 30 Agosto 2019 da valastro
 

Sirena - Nadia Rouge - immagine quarta di copertina - I piedi fuori dall'acqua di Sonja Gherbi (Edizioni StreetLib).

La diversità come simbolo di speranza e di ricchezza
Prefazione di Amor Dekhis

Partendo dai suoi testi autobiografici, Sonja Gherbi si presenta come autrice complessa e dai molteplici interessi. Questi testi, oltre alla piacevole lettura, offrono motivo di studio e ricerca, viste le tematiche trattate. Già la sua vita di per sé è particolare, perché appartiene a due realtà distinte, vicine per certi aspetti e lontani per altri. Un rapporto fra due realtà alquanto complesse che richiede più approfondimenti per capirne le connotazioni. Vive la parte più tenera della sua infanzia nel paese del padre, e si trova in Italia ancora bambina, con difficoltà di adattamento nel nuovo contesto sociale, soprattutto rispetto al suo inserimento nella scuola italiana.

Sono difficoltà che nel caso della Gherbi producono un arricchimento e avranno ripercussioni rilevanti e fondamentali per il suo futuro di scrittrice, e questo lo possiamo cogliere dalla lettura dei suoi testi, bellissimi e ricchi di esperienze. Come un marinaio esploratore, ci conduce in un lungo viaggio sensazionale desiderato e graduale, denso di situazioni emozionanti, di sentimenti e di ricordi. Il lettore si perderebbe volentieri nelle sequenze stese a grandi sfumature come macchie panoramiche di parole poetiche che si susseguono scorrevoli in armonia lungo i suoi testi, e che ci rivelano l'indole dell'autrice alla creatività, la sua padronanza delle tecniche inerenti alla conoscenza della linguistica che si percepisce in suoni ed espressioni in più di una lingua, e soprattutto il talento rivolto alla narrativa.

Parte con propositi indefiniti, rappresentazioni diluite e astratte, accompagnati da evocazioni liriche, per sfociare su esistenze, ben concrete e circoscritte dal tempo e dallo spazio, vissute sia in prima persona, sia da persone con le quali lei ha condiviso una parte della sua vita. E lì subentra spesso il destino che lei sa bene ordire proiettandolo come un ponte a legare fra loro gli avvenimenti più importanti. Ci fa percorre esperienze interessanti del passato collegate alla sua vita privata, dall'infanzia fino alle vicende odierne, in contesti storici e cambiamenti geopolitici noti, in particolare il fenomeno migratorio e la guerra civile in Algeria. È significativo il suo impatto, ancora bambina, con la scuola italiana, dove lo scompenso identitario è presente in maniera tangibile ed emblematica per chi si trova in circostanze simili, ovvero quelle legate alla migrazione.

In Algeria, all'epoca dello stato sociale e delle politiche con tracce ancora ben visibili della rivoluzione, nonostante eravamo a cavallo di una trasformazione pericolosa, era la figlia di suo padre, con un nome di famiglia tipico, un'esistenza fissa come una roccia.

Cambiato paese, invece, trovandosi in Italia, presso la sua seconda famiglia, sebbene sia italiana di fatto da parte di sua madre, doveva dimostrare la sua identità a causa del luogo di nascita e il cognome straniero. Questo ci fa ricordare un aspetto perenne relativo al fenomeno migratorio che rimane ancora di attualità, rispetto alla regolarizzazione di un immigrato che ogni volta che si presenta all'ufficio della questura per il rinnovo del permesso di soggiorno con una marea di documenti come se fosse arrivato per la prima volta, nulla gli viene riconosciuto anche dopo anni di permanenza, la sua identità rimane sempre in bilico. Più tardi l'autrice conoscerà ambienti migratori e persone appartenenti a minoranze etniche, quando da adulta con esperienze acquisite in Italia e un bagaglio intellettuale e un'istruzione conclusa, come mediatrice culturale sarà coinvolta nella gestione del fenomeno.

Nella scrittura dell'autrice, per quanto abbia vissuto la maggior parte della sua vita in Italia e si sia formata nella cultura italiana, in alcuni brani si percepisce un legame mai reciso con l'altra parte, ovvero il paese del padre, la sua cultura e la sua produzione letteraria.

Considerando la storia personale dell'autrice, le esperienze vissute, la sua formazione versatile e multiculturale, in tempi di globalizzazione e di società multietnica, è facile indovinare che Sonja Gherbi intraprenderà un percorso letterario di qualità, impegnato nell'ambito dell'incontro fra i popoli, facendo della diversità un simbolo di speranza e di ricchezza.

Amor Dekhis
Premiato scrittore in lingua italiana, nato nella provincia di Sétif (Algeria), vive e lavora a Firenze.

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