La mia valle

Racconto di un prigioniero rumeno.


Mi trovavo in prigione per la mia fede ed ero gravemente ammalato; di fianco a me c'era un pastore di nome Iscu. Era stato selvaggiamente picchiato e torturato perché cristiano. Era in agonia, tuttavia era molto calmo. Iscu si trovava alla mia destra. Coricato a sinistra, c'era l'uomo che lo aveva torturato a morte e che più tardi era stato arrestato e malmenato dai suoi stessi compagni. Anche lui stava per morire. Una notte si svegliò e chiamò Iscu: "Pastore, per piacere di' una preghiera per me; i crimini che ho commesso sono così atroci che non riesco nemmeno a morire". Iscu, anch'egli molto sofferente, chiamo altri due carcerati, si apoggiò a loro, passò accanto al mio letto, si sedette sul letto del suo carnefice e gli accarezzò la testa. Era una spettacolo straordinario. Non dimenticherò mai quella scena, quel gesto d'amore verso un uomo che lo aveva colpito così brutalmente e che era responsabile della sua prossima morte. Al suo gesto, aggiunse queste parole:"Ti ho perdonato di cuore, ti amo. Ma, Gesù, il Figlio di Dio, lui, l'amore incarnato, ti ama ancora di più e può cancellare per sempre i tuoi peccati. Pregalo, ti sta aspettando. Vuole perdonarti, basta che tu ti penta".In quella cella di prigione, sono stato testimone della confessione sincera di un carnefice che riconosceva tutti i suoi omicidi davanti a Dio e davanti a colui che lui aveva torturato. Pregarono insieme e si abbracciarono. Il pastore tornò con fatica nel suo letto. Morirono entrambi nella stessa notte, in pace con il loro Salvatore.R. Wurmbrand