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Post n°5 pubblicato il 31 Luglio 2009 da giovannicar5
un uomo può entrare in cielo: senza salute senza fortuna senza onori senza istruzione senza amici senza denaro ma non potrà entrare in cielo SENZA CRISTO
Post n°4 pubblicato il 13 Luglio 2009 da giovannicar5
Un bambino accompagnò sua madre in chiesa. Era per lui la prima volta. C'erano tante cose nuove da vedere e da sentire che stava seduto senza muoversi. L'organista, come sapeva suonare, e come cantava bene la gente! E poi le grandi finestre con tutte quelle figura colorate. Il bambino si guardava attorno meravigliato. Ad un tratto disse a sua madre, sotto voce: "Mamma, chi sono quegli uomini sulle finestre?" La mamma, annoiata per il distrurbo, mormorò: "Taci, non si parla in chiesa! Sono credenti..." Dopo qualche tempo la maestra chiese a scuola: "Chi di voi può dirmi che cosa sono i credenti?" Il piccolo alzò subito la mano. Lo sapeva: "I credenti sono delle persone attraverso le quali la luce brilla." Il bambino l'aveva detto nella sua semplicità, ma possiamo immaginarci una definizione più bella? La luce del cielo è una Persona celeste. E' il figlio di Dio che è venuto su questa terra ed è ritornato nel cielo. Il suo splendore e la sua maestà fa brillare il cielo, ed Egli desidera far brillare la luce della Sua Persona nel cuore degli uomini.
Post n°3 pubblicato il 29 Giugno 2009 da giovannicar5
Mi trovavo in prigione per la mia fede ed ero gravemente ammalato; di fianco a me c'era un pastore di nome Iscu. Era stato selvaggiamente picchiato e torturato perché cristiano. Era in agonia, tuttavia era molto calmo. Iscu si trovava alla mia destra. Coricato a sinistra, c'era l'uomo che lo aveva torturato a morte e che più tardi era stato arrestato e malmenato dai suoi stessi compagni. Anche lui stava per morire. Una notte si svegliò e chiamò Iscu: "Pastore, per piacere di' una preghiera per me; i crimini che ho commesso sono così atroci che non riesco nemmeno a morire". Iscu, anch'egli molto sofferente, chiamo altri due carcerati, si apoggiò a loro, passò accanto al mio letto, si sedette sul letto del suo carnefice e gli accarezzò la testa. Era una spettacolo straordinario. Non dimenticherò mai quella scena, quel gesto d'amore verso un uomo che lo aveva colpito così brutalmente e che era responsabile della sua prossima morte. Al suo gesto, aggiunse queste parole: "Ti ho perdonato di cuore, ti amo. Ma, Gesù, il Figlio di Dio, lui, l'amore incarnato, ti ama ancora di più e può cancellare per sempre i tuoi peccati. Pregalo, ti sta aspettando. Vuole perdonarti, basta che tu ti penta". In quella cella di prigione, sono stato testimone della confessione sincera di un carnefice che riconosceva tutti i suoi omicidi davanti a Dio e davanti a colui che lui aveva torturato. Pregarono insieme e si abbracciarono. Il pastore tornò con fatica nel suo letto. Morirono entrambi nella stessa notte, in pace con il loro Salvatore. R. Wurmbrand
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Inviato da: giovannicar5
il 08/05/2013 alle 12:42
Inviato da: an520
il 08/05/2013 alle 10:23
Inviato da: princi2008
il 18/01/2013 alle 18:48
Inviato da: giovannicar5
il 08/01/2013 alle 18:39
Inviato da: princi2008
il 04/01/2013 alle 12:16