Caffè Letterario

Dio, io, il Diavolo...


M'indugio in un pensiero: č bello aver ricevuto il dono della vita e far parte di questa umanitā, con la sua storia, le sue diverse culture e religioni, con il suo immenso patrimonio artistico. E penso a Dio, artefice di ogni cosa. Lo immagino pienamente soddisfatto, orgoglioso della sua opera. Chissā se č altrettanto soddisfatto delle sue creature? Chissā se, "colui che tutto move", dall'alto di un monte o seduto sopra una nuvola, dedichi un po' di tempo al "suo" uomo, impegnato in guerre fratricide o a trovare un cassonetto dove buttare una creaturina appena nata. Chissā se fa la conta dei morti suicidi o dei morti ammazzati? Chissā se ha contezza dell'egoismo, dell'odio, dell'indifferenza per il dolore che cammina per il "suo" mondo? Ho, spesso, pensato che Lui e il Diavolo si mettano anche d'accordo, si sfidino, talvolta, per metterci alla prova. Oh non vi meravigliate, č giā successo!l Basta rileggere le pagine dell'Antico Testamento, lā dove si parla di Abramo e il figlio Isacco o di Giobbe. Dio sa che entrambi sono campioni di rettitudine e di grandissima fede e accetta la sfida del Diavolo. Ad Abramo chiede, nientemeno, in sacrificio il figlio Isacco. A Giobbe, per mettere a dura prova la pazienza, diventata poi proverbiale, manda carestia e tormentose malattie, una dietro l'altra. Altri tempi ed altra tempra di uomini, direte voi. Sono d'accordo. Io ho la brutta sensazione che Dio ci stia abbandonando al nostro destino. Ci siamo creati i nostri vitelli d'oro e siamo sordi a ogni suo richiamo. Le ha provate tutte: un diluvio universale, la torre di Babele. Ha mandato sulla terra persino l'unico figlio, che abbiamo appeso a una croce sul Golgota, che č diventato, da allora, la vergogna delle vergogne. Niente da fare! Imperterriti procediamo verso la distruzione. Orbene, mi sorge spontanea un'altra domanda: nella sua onnipotenza, nella sua gloria, Dio che bisogno aveva di creare questo mondo, che stando ai fatti, non č nemmeno il migliore possibile? E perché l'uomo? Una risposta possibile č che si sentiva solo: la solitudine puō uccidere anche Dio. Oppure, per castigarlo. Un Dio, dunque, egoista e fragile?...... Oh no! Un'altra sfida con me in mezzo?