vangelo e strada

Parla potabile!


Manuale semiseriodi annuncio biblico popolare  /1UNA TRAGICA ESPERIENZA SUL CAMPOOvvero: Come ho imparato che non sapevo niente. Ed ho capito tutto.Iniziai per sbaglio. Come al solito.La nostra bella gente di Napoli – quartiere popolare e vivacissimo – era stata coinvolta in un percorso formativo spirituale da una delle nostre Sorelle più dinamiche e intraprendenti.Io ammiravo a distanza di sicurezza, dietro la barricata dei miei libri universitari. Nella mia piccola retroguardia preparavo le munizioni per un eventuale attacco futuro: un giorno anche a me sarebbe toccato tenere un incontro di formazione. Un giorno. Lontano. Per ora attendevo e osservavo l’accampamento del nemico… Bé, forse la metafora non è proprio quella giusta, ma ci siamo capiti, no?Ogni mercoledì scrutavo il formatore di turno all’azione, altalenando tra ammirazione e disappunto per come si rapportava alla nostra bella gente.Dagli oggi e dagli domani, arrivò il mercoledì sbagliato. Quello della dimenticanza… La formatrice del momento aveva infatti sbagliato a segnare l’impegno sull’agenda. Un’ora prima dell’incontro sapemmo che non sarebbe stata dei nostri. Ma la nostra bella gente ci sarebbe stata eccome: presente e incuriosita come sempre. Qualcosa bisognava inventarsela! E rapidamente. Occorreva trovare un capro espiatorio, qualcuno che avrebbe accettato per amore della Patria, un martire volontario. Insomma io.Inutile dirvi che fu l’intrepida Sorella dinamica a fare il mio nome. Io mi limitai a non rifiutare. A tutte le altre Sorelle parve fosse un’approvazione. Generosa. Era solo incoscienza allo stato puro, con qualche venatura di autocompiacimento fuori luogo.Mi lanciai così in un incontro biblico dagli esiti incerti, con una metodologia approssimativa, improvvisata sul momento, ma sognata lungo l’attesa del mio grande giorno che – ahimé! – era arrivato prima che io fossi grande abbastanza.Cosa imparò la gente quel giorno? Non lo saprò mai.Fui io ad imparare presto una cosa: bisognava parlare per dire qualcosa a qualcuno. E, se il qualcosa lo avevo studiato sui libri e imparato consumando le orecchie durante le lezioni universitarie, quel qualcuno dovevo impararlo sul posto, dal vivo. E quel qualcuno cambiava più rapidamente dell’uscita dei libri stampati. Cambiava, evolveva, capiva, obiettava. Quel qualcuno era diventato il mio tu. Il mio interlocutore. Antico e sempre nuovo. Imprevedibile e studiabile.Imparai che gli strumenti scientifici che avevo affilato come armi per la battaglia erano solo una parte dell’avventura. E neanche quella principale.Avevo davanti a me la mia bella gente. E dovevo parlare per lei, per ciascuno sguardo incuriosito, smarrito, attento, distratto, assente, ferito. Loro erano lì per crescere. E io ero lì per loro. E solo stando lì per loro sarei cresciuta anche io.Fu la prima grande lezione seria del mio corso di studi. Il primo grande esame.Non ci crederete ma risultai promossa. Non so bene perché. Mi chiesero di diventare una delle formatrici stabili dei mercoledì pomeriggio. Uno al mese. Finalmente toccava a me! Prima ancora che io sapessi come si faceva esattamente. La grazia arrivò prima della natura, per così dire. E la natura decise di starci.Iniziò così la mia avventura di comunicatrice di Parola di Dio.Nel tempo avrei capito come migliorare e perché miglioravo. Perché, va detto, miglioravo per istinto. Di volta in volta.Nelle pagine che seguiranno, voglio raccontarvi alcune regole che ho imparato sul campo. Di quelle che imparerete poi solo stando sul campo. Ma vi potrebbe far bene ascoltarle prima. Vi accelererà il processo di comprensione di cosa state combinando.Fu poi una scuola di metodologia di annuncio che mi rivelò cosa era accaduto veramente alla mia competenza comunicativa e come la potevo potenziare.Ma chi se lo sarebbe mai aspettato!Annamaria Corallo FdC