vangelo e strada

Parla potabile!


Manuale semiseriodi annuncio biblico popolare   /8L'ENERGIA DELLA PILA ELETTRICAAncora Palermo. Ancora scoperte.Come vi dicevo [vedi post 31] tra le attività affidatemi in quel di Palermo, dovevo accompagnare i prof e le maestre nell’aggiornamento sul metodo educativo.Ma dovevo pure occuparmi dell’animazione spirituale degli alunni.Ora, vada per i 14-18enni del liceo, ma mi toccava aver a che fare anche con i pargoli delle scuole elementari.Come disse Gesù?“Lasciate che i fanciulli vengano a me!”.E chi glieli voleva togliere!Anzi: non intendevo in nessun modo privare il Maestro dell’esclusiva: poteva tenerli tutti lui.Il resto delle mie Sorelle non parve concordare col mio elegante tentativo di defilarmi, sicché -mossa da intemeraria accondiscendenza- dovetti intraprendere la truce esperienza di insegnante di religione in prima e seconda elementare.E Dio solo sa quanto mi costava [vedi post 28]Da dove iniziare?In primo luogo urgeva familiarizzare coi pargoli.E cosa mi venne in mente?Andarli a trovare in luoghi e tempi informali.Non a casa loro: sarebbe stato interessante ma troppo impegnativo per le famiglie e per loro; avrebbe poi richiesto tempi lunghi.E poi volevo vederli insieme, interagire tra di loro.Pensai, meditai e decisi:avrei preso parte alle lezioni di pallacanestro del pomeriggio, quelle tenute dalla grintosa maestra sportiva, tipa sprint, poco amante delle apparenze e piuttosto originale per il contesto di docenti “bravi ragazzi che insegnano dalle suore”.Per dirvene una: aveva più piercing alle orecchie lei, di quante potevano essere le stelle cadenti nella notte di S. Lorenzo.Ma non mi si fraintenda: le stavano bene!Diciamo semplicemente che non era esattamente un’educanda…«Ti spiace se sono dei vostri?»«Scherzi? Mi fa piacere!»Così mi presentai a lezione.Non intendevo certo partecipare attivamente.Sarei stata un’osservatrice, e delle più pantofolaie possibili.Quindi niente tuta, scarpe di gomma e roba del genere.Mi avrebbero d’altronde squalificato per limiti di età (e -ahimé!- di misure).E poi, mi sia consentito avere un moto di sviscerata sincerità: io negli sport sono sempre stata una schiappa.Dalla mia panchina di sicurezza li osservavo, dunque, sorridente e incuriosita.Lentamente divenivo per loro una presenza familiare.Era il mio obiettivo.Certo, visto l’ambiente ginnico, ogni tanto cercavo di darmi un tono atletico anche io, come quella volta che afferrai con sicurezza tra le mani il pallone di volley, lo lasciai cadere sui miei piedi e sferrai un calcio potentissimo col quale realizzai un perfetto canestro.Rimasi imbambolata dallo stupore: avevo inventato un nuovo sport (o almeno avevo realizzato uno splendido cocktail di discipline sportive).I bambini impazzirono di gioia saltandomi intorno entusiasti!Io, spossata dalla prova, passai dagli spogliatoi per l’antidoping.Poi, visto che c’ero, qualche chiacchieratina con la maestra d’assalto ogni tanto me la concedevo.Era l’esatto opposto di ciò che ero io.Per credo, scelte di vita e prospettive.In altre parole: la tipa mi piaceva davvero.Trovo infatti piuttosto noiosa l’omologazione degli orizzonti.Circondarsi di persone uguali a se stessi è come vivere in una casa di specchi o come guardare dal finestrino del treno un paesaggio nebbioso.Tutto uguale!Che amara tristezza!La maestra in questione era invece una continua sorpresa.A volte sconcertante. Raramente traumatizzante.Era poi un’educatrice eccezionale.Fu così che nel giro di pochi incontri eravamo in ottima sintonia, come possono esserlo i poli opposti di una pila elettrica: la loro diversità fa l’energia.Avvenne in quei giorni che due prof del liceo mi chiesero un corso biblico.La proposta era piuttosto ardita, vista la mia scarsa esperienza del momento.Forse per questo accettai subito volentieri.«Passiamo voce!».Chissà che altri sprovveduti non volessero accettare la sgangherata proposta!E -udite, udite!- ce ne furono.Tutti prof per bene. Gente credente e ben disposta.Primo incontro: venerdì ore 19,00.Arrivano puntuali e precisi.Sorrido a destra e a sinistra.Mi alzo per richiudere la porta.Una mano dall’altra parte la respinge verso di me.Era lei!La maestra grintosa della pallacanestro.«Be’! Cos’è quella faccia?», mi chiede commentando il mio stupore attonito.«Non era un corso aperto a tutti?», incalza.«Certo!», rispondo ad alta voce.E poi le soggiungo in sordina:«Ma se tu la Bibbia non ce l’hai neanche!»«E che significa? Sono passata dalla Feltrinelli e l’ho comprata!» e tira fuori una fiammante Bibbia Paoline.Che personaggio!E che sorpresa!Così, se a Palermo avevo imparato che la formazione è per la relazione [vedi post 31], sempre a Palermo imparavo che la relazione è per la formazione.Lei era lì solo perché io avevo camminato lungo i suoi cortili, come una presenza amica, mite e senza pretese.Lungo tutto l’anno ci ripensai, sempre più stupita.E mi ripetevo quasi incredula: lei è qui solo in forza della nostra relazione.Un sms a fine corso mi confermò l’intuizione:“Non avrò altra suora all’infuori di te!”.Be’, sì… aveva un po’ scecherato le nozioni bibliche, ma dopotutto qualcosa se la ricordava!Annamaria Corallo FdC