le cronache di vania

Perchè ho smesso di guardare Boris ( anche se non importa a nessuno)


 Qualche tempo fa mi consigliarono di vedermi qualche puntata di Boris, la sitcom italiana che prende in giro il mondo della tv italiana e dei raccomandati. Quella di cui adesso fanno pure il film. Per un po' ho avuto qualche reticenza, ammetto di nutrire alcuni pregiudizi nei confronti delle sitcom italiane.Ma mi garantivano che fosse diversa dalle solite, quindi ho deciso di dargli una possibilità.E in effetti devo ammettere di averla trovata piuttosto divertente. L'aspetto divertente è che descrive con molto realismo il mondo italiano dei raccomandati, di quelli che ce la fanno grazie alle spintarelle di qualcuno di importante, persone senza altri meriti che non quelli di essere in qualche modo imparentati al potente di turno.Molto realistico, appunto.E gli attori in effetti sono bravini e simpatici.Un giorno però – curiosa di scoprire qualcosa sugli attori protagonisti del telefilm – scopro che:il protagonista (l'aiuto regista) è figlio di un affermato doppiatoreil co-protagonista ( il protagonista della finta serie) è nipote di Susanna Agnelli e del conte Rattazziil finto regista era già famoso come doppiatorela protagonista, vabbè è Guzzanti, sorella di, sorella di, figlia diquindi, senza sindacare sulle loro qualità di recitazione, senz'altro ottime, ma vaffanbagno va'...