volevo cercare oro

Post N° 104


Su uno scoglio parlavo con Gaspare, un vecchio gabbiano della zona. In lontananza dei fuochi d'artificio in un orario insolito, forse un matrimonio in un ristorante vicino al porto.I nostri discorsi spaziavano dalla crisi dei mutui negli Usa (oh, Gaspare è un gabbiano intelligente!) sino al problema dell'erosione delle nostre zone....Ma una storia mi colpì (giuro che non so cosa sto per scrivere, come sempre scrivo di getto) più delle altre...mi raccontò di quella volta che sentì il canto delle sirene...Era inverno, seguiva come gli altri gabbiani un pescereccio che gettava residui di pulizia delle reti, quando, ad un tratta venne colpito da un lamento, una voce di donna che sentiva solo lui...ne venne ammaliato e la segui senza titubare...Arrivò sino ad una grotta, non esitò ad entrare, la voce si udiva sempre più nitida ed a tratti fastidiosa ma sempre piu accattivante...Primo varco, secondo, ed ecco, dinanzi ai sui occhi, una sirena...ma non era come la immaginava...poggiava su nuvole che sostituivano gli scogli in quel tratto...e non aveva la fantomatica coda di pesce....Il canto smise, la sirena lo guardò negli occhi e lo invito ad avvicinarsi, Gaspare segui tutte le indicazioni, quasi rapito ed incapace di autodeterminarsi...Giunto nei pressi, la sirena si dissolse e rimase sulla nuvola un cofanetto lucente...Gaspare lo aprì ed era semplicemente vuoto, lo prese comunque con se, ma ben presto anke il contenitore lucente si smaterializzò...Tornato a casa volle raccontare l'accaduto ai familiari, ma questi non credettoro ad una sola parola...si chiuse allora in camera, prese un fazzoletto da un cofanetto e pianse...quel cofanetto di povera mamma gabbiana, non era mai stato cosi lucente...Non sara il canto delle sirene che ci innamorera,noi lo conosciamo bene, l'abbiamo sentito gia,e nemmeno la mano affilata, di un uomo o di una divinita.Non sara il canto delle sirene in una notte senza lume,a riportarci sulle nostre tracce, dove l'oceano risale il fiume,dove si calmano le onde, dove si spegne il rumore.Non sara il canto delle sirene, ascoltaci o Signore.Mio padre era un marinaio, conosceva le città,mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa.Mio figlio non lo conosce, mio figlio non lo saprà,mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa.Non sara il canto delle sirene, nel girone terrestre,ad insegnarci quale ritorno, attraverso alle tempeste,quando la bussola si incanta, quando si pianta il motore.Non sarà il canto delle sirene ad addormentarci il cuore,quando l'occhio di Ismaele si affaccia da dietro il sole,e nella schiuma della nostra scia qualcosa appare e scompare.Non sara il canto delle sirene che non ci farà guardare.Mio padre era un marinaio e andava a navigare,se l'è portato il vento, se l'è portato il mare.Mio padre era un marinaio, girava le città,mio figlio non le conosce, ma le conoscerà.Non sara il canto delle sirene che ci addormenterà,l'abbiamo sentito bene, l'abbiamo sentito già,ma sara il coro delle nostre donne, da una spiaggia di sassi.