Creato da curavaricella il 18/04/2011
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Parto indotto

Post n°29 pubblicato il 21 Novembre 2012 da curavaricella
 

Il Parto indotto è una speciale procedura medica e ostetrica che viene applicata alla gestante, quando giunge il momento della nascita del bambino ma, a seguito di complicanze, non si riesce a farlo nascere.

Pur non essendo una tecnica di tipo invasivo, e rappresentando una valida alternativa al taglio cesareo, i medici solitamente preferiscono non ricorrere al Parto indotto in quanto potrebbe causare disagi, seppur lievi, alla madre, dal punto di vista psicologico. Il personale medico e le ostetriche preferiscono sempre aspettare sino al momento opportuno, in seguito alla rottura delle acque, per far nascere il bambino. Qualora tuttavia si presentassero problemi, i quali possono essere di vara natura e di più o meno lieve entità, il Parto indotto rappresenta una soluzione molto valida.

Mediante l’iniezione di sostanze chimiche nel corpo della gestante, oppure con speciali manovre praticate dall’ostetrica, si induce questo parto di tipo medicalizzato facilitando il travaglio.

Con il Parto indotto il travaglio infatti avviene più velocemente e le contrazioni accelerano, consentendo la nascita del bambino senza provocargli problemi di qualsivoglia entità.

Il Parto indotto è molto consigliato alle gestanti qualora si superi la quarantunesima settimana di gestazione e qualora si presentassero determinati problemi come il diabete , la gestosi, oppure qualora vi siano gravidanze gemellari, al fine di agevolare la fuoriuscita dei feti consentendo alla madre di entrare subito in travaglio.

La procedura di Parto indotto, seppur sia praticato dall’ostetrica, è una pratica di tipo medico e, pertanto, il tutto fa effettuato sotto stretto controllo del ginecologo.

 
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Herpes Genitalis

Post n°28 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da curavaricella
 

L’Herpes genitalis è una malattia che viene trasmessa tra gli individui mediante il rapporto sessuale e può causare problemi di più o meno seria entità a coloro che ne sono affetti.

Il virus dell’Herpes genitalis si manifesta negli individui con la comparsa di piccole bollicine a livello degli organi genitali che solitamente sono accompagnate da fastidio, dolore e irritazione. Le donne solitamente sono maggiormente colpite, rispetto agli uomini, dall’Herpes genitalis e la comparsa dei sintomi potrebbe avvenire in concomitanza con l’arrivo del ciclo mestruale. Gli squilibri ormonali potrebbero infatti accelerare la comparsa dei sintomi.

Talvolta i soggetti che sono affetti da Herpes genitalis non capiscono di cosa si tratti: una corretta prevenzione, accompagnata a una conoscenza approfondita dei rischi di fare sesso senza precauzioni con soggetti che potrebbero essere affetti da patologie come l’herpes o anche di altra natura., è pertanto molto importante.

Le bolle che si presentano a livello degli organi genitali solitamente poi si tramutano in fastidiose vescicole che, quando si rompono, provocano ulcere di più o meno lieve entità. Occorrono circa dieci giorni prima che queste bolle, al momento della rottura, si secchino e guariscano.

Non solo l’organo genitale può essere affetto da tali vescicole: anche le aree adiacenti, come le natiche e le cosce, possono presentare la comparsa di tali sintomi.

L’Herpes genitalis, una volta guarito, non determina disturbi alla persona nel corso del tempo: occorre comunque prestare attenzione qualora si riscontrasse nel corso della gravidanza, in quanto potrebbe determinare problemi al feto anche a livello cerebrale.

 
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Psoriasi

Post n°27 pubblicato il 27 Settembre 2012 da curavaricella
 

La psoriasi è una malattia che consiste in un’infiammazione cronica o recidivante della cute. Si tratta di una patologia che colpisce circa il 2% della popolazione mondiale. La psoriasi non è contagiosa ed è più comune tra i 10 e i 40 anni. Solitamente colpisce in maniera più precoce le donne e le persone con la pelle chiara.

Tra le cause della psoriasi vengono individuati una serie di fattori. Tra questi annoveriamo quelli genetici che generano sicuramente una predisposizione dei soggetti che hanno una familiarità con chi ha sviluppato la patologia. La presenza di infezioni virali o batteriche sono un’altra causa scatenante. In questi casi a provocare la psoriasi è un’eccessiva risposta del sistema immunitario dei soggetti predisposti. Interviene a innescare la malattia anche lo stile di vita: brutte abitudini come l’abuso di alcolici, il fumo e l’obesità generano predisposizione. Infine la coesistenza di altre malattie, come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa o vari problemi metabolici favoriscono lo sviluppo della malattia, che può essere incentivata anche dallo stress, da lesioni della pelle, ustioni solari o alcuni tipi di farmaci.

La psoriasi può scatenarsi all’improvviso o per gradi. I sintomi più comuni sono la secchezza della pelle, l’eritema, la desquamazione, l’ipercheratosi, le fissurazioni e le pustole. A queste manifestazioni spesso si accompagna il prurito e la lesione delle unghie e nell’uomo lesioni a carico del glande. In rari casi si riscontrano anche disturbi oculari, come il bruciore, l’aumento della lacrimazione e delle secrezioni. Se siamo di fronte a casi di artrite psoriasica si manifestano invece dolori articolari e manifestazioni artritiche.

La psoriasi si distingue in cinque tipologie: la psoriasi a placche, la psoriasi guttata, la psoriasi pustolosa, la psoriasi invertita, la psoriasi eritrodermica.

Il sintomo più evidente e diffuso della psoriasi è la presenza delle macchie cutanee. Tuttavia la diagnosi va accertata con altri opportuni esami al fine di individuare la forma di psoriasi in atto e, pertanto, delineare l’opportuna terapia.

La durata della psoriasi varia a seconda dei soggetti che coinvolge. Non vi è una cura definitiva per questa patologia e la terapia dipende dalla forma di psoriasi che si verifica. Tuttavia i metodi di cura maggiormente diffusi sono: i trattamenti topici, i trattamenti farmacologici topici con associazioni, la fototerapia, i trattamenti sistemici e i trattamenti topici del cuoio capelluto.

 
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Labirintite

Post n°26 pubblicato il 20 Settembre 2012 da curavaricella
 

La labirintite è un disturbo che colpisce il labirinto ovvero una parte dell’orecchio. Ad essere danneggiato è il sistema vestibolare, responsabile dell’equilibrio dell’organismo. I disagi che ne possono derivare sono infatti i problemi all’equilibrio e alla postura e, in alcuni casi, l’acufene e la riduzione dell’udito. La labirintite colpisce prevalentemente gli adulti tra i 30 e i 60 anni, raramente i bambini.

Il sintomo più evidente della labirintite è la vertigine. Il danneggiamento dell’apparato vestibolare crea infatti il nistagmo, cioè un movimento molto veloce dell’occhio. I problemi connessi all’equilibrio generano inoltre sensazioni di nausea e di ansia. Talvolta completano il quadro sintomatico anche lo stordimento, la sudorazione, la scialorrea, l’incremento di anidride carbonica nel sangue e, nella peggiore delle eventualità, la depressione.

Una volta che si presentano i sintomi, la presenza della labirintite può essere accertata attraverso una serie di esami, tra cui: l’elettroencefalogramma, l’esame audio metrico, la risonanza magnetica, la tac, la stimolazione calorica e la tomografia computerizzata del capo.

La terapia di cura della labirintite contempla l’assunzione di farmaci corticosteroidi e antivirali. Solitamente si consiglia di avvalersi del farmaco di proclorperazina che agisce per ridurre la nausea e le vertigini. Occorre curare immediatamente anche i sintomi concernenti l’ansia e il fattore depressivo perché interferiscono con l’equilibrio. Curando tali sintomi con prontezza si permette al cervello di compensare il danno vestibolare. Pertanto, l’ansia eccessiva può essere tenuta a bada nel breve periodo con le benzodiazepine. Tuttavia, si ricorda che si tratta di farmaci che generano dipendenza, quindi se ne sconsiglia un uso protratto. Relativamente all’assunzione degli antidepressivi nei casi di labirintite, è stato dimostrato che sono i più efficaci, in quanto non solo agiscono sull’ansia, ma possono anche incoraggiare la ricrescita neurale del labirinto, facilitando una compensazione vestibolare più veloce. Per aiutare il processo di guarigione possono essere messi in pratica rimedi naturali, come i trattamenti non invasivi che si avvalgono della medicina energetica. Tra questi ricordiamo la riflessologia: un trattamento che stimola l’orecchio interno attraverso la pressione esercitata in alcuni punti cruciali dei piedi. Il decorso della malattia in genere si estende da una a sei settimane, anche se può accadere che i sintomi come le vertigini o la perdita dell’equilibrio possano durare ancora per molto tempo se il danno provocato è permanente. Pertanto, si consiglia di iniziare il prima possibile la terapia al fine di evitare il verificarsi di danni irreversibili alla parte interna dell’orecchio.

 
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Gastrite

Post n°25 pubblicato il 10 Aprile 2012 da curavaricella
 

 

Accusi spesso bruciore di stomaco o nausea? Hai dei rigurgiti acidi? Stai passando un periodo di tensioni a casa o a lavoro?

Gastrite Sintomi: se ti sono capitati questi disturbi probabilmente è perché segui una dieta povera di vegetali, bevi troppo alcol, mangi di fretta e in piedi, usi farmaci aggressivi per la mucosa gastrica. L’insieme di questi elementi potrebbe provocare un’infiammazione della mucosa gastrica, chiamata gastrite.

Quanto lo stile di vita e l’alimentazione influiscono sulla gastrite?

A causa della vita frenetica e della cattiva alimentazione, spesso a base di cibi poco genuini e frittura, la gastrite è una delle patologie più frequenti della nostra società. Mangiare nei fast food in pochissimo tempo è la giornata tipo di molti lavoratori. Non tutti hanno l’opportunità di poter tornare a casa e cucinare. Per quanto possibile, sarebbe meglio limitare al minimo: carne, pesce e formaggi grassi, piatti con troppi condimenti, bevande alcoliche e gassate, troppi caffè.

Anche quando siamo a casa dovremmo osservare una giusta alimentazione, soprattutto se abbiamo la possibilità di scegliere gli alimenti. Talvolta pecchiamo cucinando con troppe spezie, oppure assumiamo troppi dolci a base di creme, frutti e ortaggi acidi.

I fattori psicologici

Possiamo considerare la gastrite una malattia psicosomatica in quanto l’infiammazione della mucosa gastrica può essere favorita dallo stress che si accumula nello stomaco. Inoltre, è altamente sconsigliabile mangiare in uno stato di ansia e di nervosismo. Oltre a un’alimentazione e a uno stile di vita corretti, l’aiuto psicologico e il cercare di favorire le occasioni di relax e divertimento possono contribuire a risolvere i problemi di gastrite.

Come si cura la gastrite? Si può eliminare del tutto la patologia?

È raccomandabile consultare il medico quando questi disturbi perdurano per vari giorni per evitare che la gastrite acuta si tramuti in gastrite cronica. Mentre la prima si può curare cercando di mangiare certi cibi (carni bianche, pesce e formaggi magri, verdure) e regolando il nostro stile di vita (non saltare i pasti, mangiare ad orari adeguati), nel caso della gastrite cronica bisogna necessariamente ricorrere a farmaci specifici.

Se la gastrite è provocata dal virus Helicobacter pylori il medico prescriverà degli antibiotici atti a eliminare l’infezione.

 

 
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