Vascello dell'anima

Scrivere

Amo scrivere.Mi piace violentare risme di fogli bianchi con l'inchiostro nero della penna stilografica, riversare i miei pensieri come fiumi in piena in un oceano di carta, divertirmi con le parole come fossero un puzzle a cui dare forma.
Giocare con le parole e' un po' come giocare con noi stessi...hanno anche esse un corpo e un'anima....un insieme di lettere messe in sequenza da osservare ma anche contenitori di emozioni da assaporare.
Amo scrivere, penso che non smettero' mai di farlo perche', nonostante gli scarsi risultati stilistici, e' l'unico modo che ho per gustare le mie sensazioni, le mie gioie, le mie delusioni...e' l'unico modo che ho per rendere tangibili i miei sogni...e' l'unico modo che ho per dare vita al mondo che ho dentro...e' l'unico modo che ho per guardare la mia anima che da troppo tempo non riesco piu' a sentire.

C'era una volta...

C'era una volta...

il signor....di... . Era un responsabile di cantiere e sei giorni su sette girava l'Italia e il mondo intero, a est, a ovest, a sud, a nord e in mezzo.La domenica tornava a casa sua, e il lunedi' mattina ripartiva.Ma prima che partisse il suo bambino gli diceva:
-Mi raccomando, papa': tutte le sere una storia.-
Perche' quel bambino non poteva dormire senza una storia, e la mamma , quelle che sapeva, gliele aveva gia' raccontate tutte anche tre volte.
Cosi' ogni sera, dovunque si trovasse, alle nove in punto il signor....chiamava al telefono casa e raccontava una storia al suo bambino, gli raccontava storie di elfi, di maghi, di draghi e di fate.

Ora il signor....e' in pensione e il suo bambino e' ormai un uomo alle prese con la propria esistenza e nonostante le difficolta' della vita quelle storie gli risuonano ancora nelle orecchie.
Quell'uomo ve le raccontera'....

(tratto liberamente da "Favole al telefono" di G.Rodari)