Da sempre la politica italiana e’ un serbatoio di voti per chi è contro il sistema, salvo che ci sta tranquillamente dentro. A rotazione la protesta è stata usata dalla sinistra e da Rifondazione (chi si ricorda una minima cosa fatta da Bertinotti protestatario affittuario di case statali?), poi dai Dipietristi cuccati tutti con le mani nel sacco dell’opportunismo, il grillismo contro tutto e tutti, e opposizione di sè stesso pure nella amministrazione di Parma. Il vero grande maestro della finta rivolta è poi il Bossi. Il Bossi contro la Roma ladrona e la sinistra, ma che è poi lo stesso che ha affossato prima Berlusconi nel suo primo governo mandando la sinistra de facto al potere e poi, una volta tornatoci, ci ha piazzato il figlio da consigliere e ha rubato a man bassa.
In questo i politici protestatari sono aiutati nel loro successo da un popolo italiano a larghi tratti adolescenziale, che protesta e contesta in maniera scomposta. La forza dirompente adolescenziale che magari urla per la giustizia nel mondo, ma che considera il massimo della libertà essere esentato dai doveri quotidiani o disegnare una cintura di sicurezza su un maglione. Solo che se l’adolescenza è un periodo della vita, l’elettore adolescente ce lo troviamo tra i maroni continuamente.
Salvini è il “deja-vù”. Ora tocca a lui dirci che tutto è sbagliato, che se ci fosse lui i problemi sarebbero risolti. Memori del passato italico che ha visto tali personaggi alla Masaniello apparire e scomparire, e pure del suo specifico passato quando buttava le giornate tentando di andare in tv o fuori corso in Università o tirando le uova, lo aspettiamo al varco. Non combinerà nulla e deluderà i protestatari che dovranno cambiare tra qualche anno la giostra del caciarone di turno per cercarsene un’altra.
Inviato da: cassetta2
il 05/07/2020 alle 11:01
Inviato da: Ra.In.Me
il 31/01/2017 alle 12:18
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il 13/11/2016 alle 18:05
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il 02/10/2016 alle 13:39
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il 21/05/2016 alle 22:09