V-day, l'inizio...

Il qualunquismo dilaga


Ho appena letto nel blog del giorno (chissà perché poi è stato eletto blog del giorno), una lettera piena di luoghi comuni, che accusa di qualunquismo coloro che hanno partecipato al V-day. Il problema è che molte persone esprimono pareri, critiche, senza prendersi la briga di informarsi. Per questo il V-Day viene dipinto come una manifestazione folkloristica, e il punto principale, la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare che di fatto manderebbe a casa tutti i delinquenti che siedono in parlamenteo (la p minuscola è voluta), passa in secondo piano. Chi ripete certi pensieri non si rende conto che è stato condizionato in qualche modo da chi ha voluto trasmettere questo tipo di messaggio, crede di andare controcorrente e non  capisce che si sta adeguando al gregge. I blogger che scrivono cose del genere sono troppi, in considerazione del fatto che il V-Day rappresenta anche la vittoria della rete sui media tradizionali, l'incapacità della televisione di esercitare un controllo completo dei pensieri dei cittadini. Di proposte se ne potevano fare molte, certamente i punti scetli da Grillo sono il minimo comun denominatore per una democrazia che voglia definirsi tale. Il credo politico non c'entra niente, come ho detto, e come ripeto: soltanto i delinquenti possono aver piacere a farsi rappresentare da delinquenti. Il qualunquismo più terribile è quello di coloro che accusano gli altri di qualunquismo.