V-day, l'inizio...

Tolleranza zero


Leggo l'articolo di oggi sulla prima pagina di libero. Parla delle rapine perpetrate ad opera di extracomunitari, dell'est si specifica. Ci si chiede se ormai non si può essere più al sicuro neanche dentro le mura di casa, se serva la tolleranza zero. Eppure io dentro casa mia mi sento al sicuro, sarà perchè abito in un appartamento nella periferia di Firenze, all'Isolotto. Mi sembra difficile immaginare rapinatori che si arrampichino fino al balcone di casa mia per sottrarre alcune piante o qualche mobile vecchio. La cosa di maggior valore è il portatile dal quale scrivo. Mi sembra difficile anche che vengano a rubare all'Isolotto. L'Isolotto una volta era considerato un quartiere degradato, quelli della Firenze bene avevano paura ad entrarci, si diceva che ci vivesse la feccia. Il concetto di feccia è relativo, ma quasi sempre corrisponde a persone meno agiate, lo avete mai notato? Ricucci può sottrarre milioni di euro attraverso operazioni illecite, mandare sul lastrico molte persone, ma difficilmente viene considerato feccia. Forse la nostra morale andrebbe un po' tarata. Certo le violenze sono terribili, le rapine in villa spesso si concludono con delle uccisioni, viene da pensare che la tolleranza zero possa servire. Ma chi dovrebbe metterla in atto? Lo Stato attraverso le forze di polizia? Quelle stesse forze di polizia che sparano a caso uccidendo un giovane nella sua macchina? L'impressione è che alcune persone non si sentano al sicuro nelle loro ville, ma sono poche e che molte persone non si sentano al sicuro quando vanno a fare la spesa al supermercato perché si sentono ugualmente rapinate. L'impressione è che le prime dispongano di mezzi di comunicazione e le seconde siano costrette ad urlare nel deserto. Alla fine anche le seconde si convincono di dover aver paura delle rapine in villa, anche se non hanno la villa, anche se non hanno niente che possa essere rapinato e si dimenticano che vengono rapinate ogni volta che entrano in una banca a chiedere un mutuo, ogni volta che arrivano loro le bollette telefoniche, ogni volta che vanno a fare la spesa. E' strano il mondo.