vedrai vedrai

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       lo abbraccio e sento che c'è qualcosa,una durezza che non c'è mai statale sue ossa mi sembrano di ferrolo guardo in facciaè magrofatico a toccarloa riconoscerloha la sessa faccia di quei palazzi lì fuorisorridogli dico che è passato molto tempogli prendo una mano  e ci isoliamo in un angolola casa è buiai muri sono pieni di quadriè aggrappato alla mia manoci ficca la faccia dentrosta lì ad annusarmia strofinarsia tirarsi giù tutto ciò che di me gli è mancatomi guarda fissoma i suoi occhi sono strane paludidi colpo penso che nn è quinon è me che cerca,ma qualcosa che non c'è più.mi dà un mazzo di fiori di cartali guardosono bellissimi e tristissimie penso che lui assomiglia a questi fiori di carta,che trattengono la nostalgia dei colori,del profumo,della vita