ROD MORRIS

Post N° 54

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Post N° 53

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Post N° 52

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e dopo tanta fatica la mia mente rifiata..... 

prende una pausa per ricaricarsi di nuove energie.....

nuove idee.....

nuove dimensioni da varcare.....

nuova musica da estrapolare dalle mie vene.....

dal mio sangue.....

 ( A PRESTO )

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Post N° 51

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ROD MORRIS - Love on Jupiter

(Album)

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Post N° 50

ROD MORRIS - Tell me how

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( Eremo, 26 Novembre 2004 ).

Ogni secondo che passa è lungo come un trattino, è un granello di sabbia che rubi alla poesia dello spazio, è l'orma sinuosa di un passo che prende vita nell'anima, ogni secondo che passa è una carezza d'aria ai polmoni, un feritoia in mezzo al petto che porta luce nel cuore.

Ogni secondo che passa è la voce di un fiammifero che si perde nel silenzio degli occhi, è la carezza della brezza che gentile spettina i pensieri, ogni secondo che passa dura un secondo prima di diventare il futuro di un posto che presto porterà il nome di ieri. 

Mi inchino col peso dei miei giorni come un guscio di noce sulla superficie delle mie ginocchia, faccio gli occhi dolci alla rubiconda strizzata d'occhio della clessidra, abbraccio il mio trattino in un volo d'ali terse e senza rotta m'avvinghio alla precarietà di una coordinata ingoiata da un buco nero.

Ogni secondo che passa prende forma come un solco nel tempo e tra le trame di altri solchi si perde nei distesi campi dell'universo, ogni secondo è la speranza di inciampare ancora nei suoi occhi, un secondo di vita che diventa sogno nelle tasche dell'immensità.

Mi sento vivo mentre adagio i polpastrelli su questi tasti verniciati di nicotina e mi materializzo come una macchia improvvisa sull'abito nuziale della vita, prendo tutto il mio tempo in un rallentatore che mi porge leggero al prossimo istante, ogni boccata d'aria nuova è il regalo più bello di sempre, poter continuare a planare le vertigini del cielo è un tuffo tridimensionale che avvolge il mio morbido respiro e lo rende unico ed irripetibile.

Post N° 49

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ROD MORRIS - Nothing new

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Post N° 48

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SILENCE.....

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Post N° 47

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Post N° 46

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GRAZIE LUCIO

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Post N° 45

RINO GAETANO - Mio fratello è figlio unico

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Odora di luglio il cielo che altissimo é vertigine dei miei occhi, il sole assopisce lasciando spazio al refrigerio che conduce alla notte, l’azzurrità affievolisce e si lascia respirare nella sua trasformazione, lontano si perde il canto delle rondini mentre la brezza leggera é una carezza di salsedine che ristora la mia pelle, odora di luglio la voce delle prime stelle, mondi che portano lontano e mi lasciano sfiorare l’immensità che si apre oltre, mondi che mi rendono parte di tutto, parte della perdizione dell’infinito.

Genova, 14 Luglio 2006.

Post N° 44

ROD MORRIS - Moonshiver

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L'INOPINABILE EMOZIONE DEL CIELO IN FONDO ALL'ANIMA


Seduto sulle ali di un crepuscolo deforme
attingo silente alle parole dell'orizzonte
carezzo onde sinuose che madide di vita
si lasciano sfiorare dall'epidermide dei miei occhi
e come un fiocco di neve mi adagio puro
sulla morbida ed inopinabile emozione
del cielo in fondo all'anima.

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L'INAPPETENZA DI UN MONDO INCOLORE


Svegliarsi da un sonno primordiale
e avere tempo da spendere fra le effimere parole
Sorridere al mattino che ti viene a svegliare
ed esser vento sulle ali del sole
Non apparir sobri ai pensieri del cuore
e mostrarsi indifferenti all'inappetenza di un mondo incolore.

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L'IMMUTEVOLE BELLEZZA DI UNA LUNA APPESA AD UN CIELO


Inabissarsi nei tuoi occhi
e provarne la vertigine
scivolando via di cielo in cielo
come un pensiero leggero
Inebriarmi dei tuoi sorrisi
fino a diventarne parte
e poi colmarmi di te
soffocando d'immenso piacere
Volarti senza sosta
né paura di precipitare
perché amare mi fa tremare
ottenebrando ogni mio timore.

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IL POSTO DELL'ANIMA


Portami dove non arrivano le parole
dove il sogno é realtà
Insegnami ciò che la vita non può fare
ed io sarò lì ad imparare
perché non esistono occhi più profondi
in cui affondare la mia anima.

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UN GIORNO PRIMA DI DOMANI


Eccomi al cospetto
dei vostri pensieri
che dei miei occhi
si nutrono senza pensare
perché nascere é sapere
che nulla di più bello ti può accadere
se non vivere.

Post N° 43

LUCIO BATTISTI - La sposa occidentale

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Colmare righe, prestare attenzione, muoversi sui tasti, guardare lo schermo, pensare, provare almeno a farlo, fermarsi in un rallentatore di parole, arrancare, svuotare le parole stesse dei concetti, dire, non dire, tacere nell'inchiostro, dar virgole al tempo e punti allo stento.

Ogni viaggio è un posto nuovo, una calamita che ingoia i sensi nelle fessure impervie di un tempo che dura una allucinazione. Ho visto i mostri ingurgitare i miei pensieri, le fiamme bere il mio seme con labbra esangui, ho provato il brivido della perdizione e ne sono stato attratto come sole in un fiore, ho reso polline i miei passi e senza luce ho navigato le tempeste che mi hanno condotto tra i flussi irrequieti della tranquillità.

Indaffarati a sprecare le nostre vite nei posti sbagliati, con persone dovute, ad inseguire strofe avvincenti, rime perfette, avvinghiati alle prevedibili geometrie di un tempo emotivamente calcolatore, incatenati alla consuetudine di punti bidimensionali dettati ad un piano dalle ascisse e dalle ordinate di una sceneggiatura asettica.

L'unica cosa certa della mia vita in questo momento è che esisto o credo di esistere, qui sulle mie righe, nei miei pensieri, nel mio respiro, nella musica che sto ascoltando, nelle parole che sto scrivendo.

Il resto è tutto da dimostrare, ma sono troppo stanco per prendermi il lusso di essere un matematico.

Le righe appena scorse fanno già parte di un passato indistruttibile, qualcosa che puoi rileggere, ma non puoi più mutare, il futuro non esiste, il presente è in una continua rincorsa di se stesso, inseguito dalla voracità di un passato mai sazio che consuma il tuo tempo imprigionandolo su una serie di fotogrammi metafisici impalpabili.

Curvo, piegato al tempo, ascolto le parole dettate dai pensieri, parole affaticate in una corsa continua, incalzate dai repentini giri su se stesse, impronte scavate dall'inchiostro sulle pagine, riverenze gradite agli occhi e litanie perpetuate dell'ovvio.

Genova, 21 Maggio 2005.

Post N° 42

BEETHOVEN - Al chiaro di luna

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Scorsi un lembo ricamato di terra, scioglievolezza di burri fermentati nell'irriverenza dei tempi, caos e casistiche i pensieri cangianti del popolo dell'isola d'inchiostro, mani di carta a carezzare le volubili fiamme del viaggiatore di turno, occhi schiusi al divenir della pioggia, parole esili e prede facili dell'usura della risacca del vento.
Il deserto ramifica ed avanza le vie inconsce del recondito, verginità deflorate da radici coriacee assetate ed arse, braccia che si allungano sotterranee e cieche crepano il sottosuolo disegnando trame inedite, colori che sbiadiscono nel fiume della luce e cadenzano l'ineluttabile ascesa della sabbia al cielo e nel bordo della luce circumnavigar è speranza, necessità da colmare in ogni stanza, nel cerchio inesauribile della vita ogni fiaccola è illuminazione, rivoluzione, ogni nuova emozione è il prologo di una probabilissima caduta e delle sue inguaribili cicatrici.
In vetta alla popolarità è tutto dannatamente sublime, ma il tempo toglie acqua alla sete di successo e ai progetti di carriere opportunistiche, inevitabilmente tempo che è giudice e giustizia oltre l'INAPPROPRIATEZZA degli uomini e delle loro leggi morali ampiamente discutibili.

Genova, 12 Marzo 2006.

Post N° 41

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Eppur la ragione contenta chi persegue ambire a se stesso, monta e smonta le certezze dell'illuso, abusa dell'opinabile saccenza dell'imbonitore di circostanza, eppur la ragione incanta lo stolto ed indottrina il fragile, affonda lo psicolabile, imbratta la mente dell'uomo semplice fino a farlo inciampare nell'insormontabile ostacolo della realtà, offusca la vista agli occhi dell'innocenza, eppur la ragione non è mai disposta a barattare le proprie parole né a mettere in discussione il credo del proprio ego, la ragione non accetta repliche, non considera di rilevante importanza i pareri contrari, gli onorari del tempo, eppur la ragione riconosce solo il torto altrui, non teme solitudine né soffre di vertigine, la ragione e le sue insane ed inincrinabili convinzioni futili.

Genova, 3 Settembre 2008.  

Post N° 40

FRANK e NANCY SINATRA - Something stupid

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Contemplar la notte ruba voce alle parole, ogni emozione implode in un brivido lungo l'eco di un sospiro interminabile, s'affacciano al cielo gli occhi ed ogni stella è un gemito nell'anima che rimbalza milioni di volte dipingendo sulle sue pareti carezze di seta..... languidi passi scalzi danzano la musica della risacca, violini e note di piano s'animano sulle labbra della luna in piena, il cuore esplode con la forza di un vulcano e mentre lontano albeggia, il silenzio tramuta in una lacrima d'inchiostro che palpitante di gioia bagna la carta della luce calda del nuovo giorno.

Genova, 2 Settembre 2008. 

Post N° 39

DOMENICO e MASSIMO MODUGNO - Delfini

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Soggiogati da una felicità indecifrabile, persi in parole, significati, costruttori di sogni, di pensieri, danzatori nel vento, spettatori del mare e del suo moto eterno, ascoltatori sugli scogli del tempo, cantori di un falsetto che stride e assorda, attori incapaci in un canovaccio asettico, perle di pozzanghere, alluvioni e deserti, mimi, stuntmen, oggetti d'arredamento, elettrodomestici del tempo, nuvole, spicchi di sole, parole, silenzi, sceneggiature improvvisate, coreografi del nulla, fango, lava, pioggia fine e scroscio di fiume, extracomunitari, isole, fumatori incalliti e salutisti schizzofrenici, applausi e pernacchie, colori senza nome, carezze, schiaffi, vittime e carnefici, viaggiatori nella speranza, ricercatori di tesori, naufraghi ed eremi, parolieri audaci, virgole, punti, parentesi, odio, tristezza, rabbia, impotenza, luce fioca, sorrisi, lacrime, pianeti senza rotta, amore.

Genova, 8 Aprile 2005.

Post N° 38

CHOPIN - Nocturne Op.9, No. 2

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Prendon forma gli istanti in un divenire di eventi, è la vita che accade e succede,  è la vita che si fa strada e con orme testimonia i miei passi, da atto al mio cammino, cognizione al mio destino, prendon forma le parole come trame imburrate d’inchiostro, mi percorrono e si lasciano percorrere come due corpi che bramano l’amplesso, prende forme il cuore che per ogni volta che muore rinasce e si ridisegna un posto in cui sognare, prende strofe in prestito da Chopin e in un notturno implode.

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Genova, 15 Giugno 2006.

Post N° 37

HERB ALPERT - This guy's in love with you

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Ed intanto che vado, m’accorgo lieto che il tempo scorre addosso, m’accorgo della presenza delle mie parole, del loro assalto alla virginia carta, man mano che avanzo, mi dileguo scalzo e danzo, danzo sull’inchiostro ed incalzo in un innalzo mentre fremo di passione tra le lettere, le virgole strette, i punti incomprensibili, ed intanto che vado io porgo un fiore, un esile omaggio a chi è di passaggio ed a chi è in viaggio, un viaggio che si veste di prosa e abusa, osa e sinuoso si mette in fila ed in ordine, pronti per la fotografia?

è solo prosa.

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Genova, 17 Agosto 2006.

Post N° 36

SEMISONIC - Made to last

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A volte basta una parola, una parola ed un libro mette radici, il tempo si tinge d'inchiostro e parola dopo parola diventa memoria dei ricordi, una parola che resta in scia al fluttuare dell'ogni cosa e tutto, una coordinata nell'infinito, un pensiero in tutti i pensieri di sempre, a volte basta una parola e un'evoluzione cambia direzione, una parola e la prosa diviene sposa, la posa diventa trama, il silenzio diventa voce.

Genova, 12 Agosto 2007.  

Post N° 35

SAMUELE BERSANI - Le mie parole

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Servissero le parole a cancellare ogni guerra, a far valere i diritti degli uomini, a nebulizzare ogni sorta di politicante, servissero veramente le parole ad evitare gli abusi, il peggio, le scuse, le pretese e le offese fatte di frasi riciclate, sarebbe troppo facile pretendere ragione, sarebbe giustificare l’insita e narcisa contraddizione, addobbare ad arte la scena ed imbonir il passante col finto sorriso di rappresentanza, troppo facile innamorarsi della propria ragione, frana in corso attenzione, levarsi d’intorno. Grazie.

Genova, 26 Giugno 2007.