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Legambiente e Coordinamento scrivono al ministro La Russa ed alla Capitaneria di Porto di Napoli

Post n°13 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da ischia.velenidistato
 

“Fare immediata chiarezza sulla presenza di armi chimiche nel Golfo di Napoli e nel mare di Ischia”
LEGAMBIENTE E COORDINAMENTO SCRIVONO
AL MINISTRO LA RUSSA ED ALLA CAPITANERIA
DI PORTO DI NAPOLI


Legambiente e Coordinamento Nazionale Bonifica Armi
Chimiche hanno inviato una lettera al Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, ed al Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli, Comandante Domenico Picone, per chiedere accertamenti e fare chiarezza sulla presenza di armi chimiche nel Golfo di Napoli e nel mare di Ischia.
Un impegno preso in occasione della tappa di Ischia della campagna Goletta Verde 2011 durante la scorsa estate, visti gli alti rischi che la presenza di questo materiale comporterebbe per l’ecosistema marino e per le aree costiere che si affacciano sul golfo.
Chiediamo - scrivono nella missiva Vittorio Cogliati Dezza e Alessandro Lelli, rispettivamente presidente nazionale di Legambiente e portavoce del Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche - alle istituzioni di approfondire immediatamente la problematica per fornire informazioni chiare e prendere gli eventuali e dovuti provvedimenti per liberare il mare da questa minaccia. In particolare Legambiente e il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche chiedono se il Ministero della Difesa e la Capitaneria di Porto sono a conoscenza dell’esistenza di arsenali chimici inabissati dagli anglo-americani nel 1945-46 e cosa intendano fare alla luce dell’opera di sensibilizzazione finora effettuata sull’argomento dalle suddette associazioni e rilanciata dai mass media ormai da mesi”.
La lettera delle associazioni è accompagnata da documenti che riferiscono di ordigni contenenti sostanze molto pericolose quali fosgene, iprite, lewisite o cloruro di cianuro, la cui presenza sul fondale potrebbe mettere a serio rischio l’ambiente e la salute delle persone, come già accaduto in altri siti.

La lettera di Legambiente e del Coordinamento è leggibile QUI.

 
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