Immaginando

Nel rumore di certi addii


Nel rumore di certi addiiQuando improvvisi e nonostante tutto già disegnatiSi perde il nostro aver guardato oltre al tempo di convinzioni incerteE quando arriva il risuonare del vuoto che dentro noi amplifica lo smarrimentoIn quel momento nelle ombre che si allungano sulla nostra animaScopriamo le verità da sempre mentite E si ripercorrono strade che nella trasparenza del sentire conducevano lontano da noinella convinzione che il respirare fosse sinonimo di viverementre i vetri della percezione raccoglievano la polvere di annipassati chiusi dentro stanze di ingannevoli certezze siamo diventati ladri di illusioni per illuderci che fossimo vivimentre venivamo incorniciati come tele astratte da pittori capaci di soli autoritrattie la nostra mente chiedeva aiuto al cuore in quei momenti in cui avremmo voluto ali nostre per volareper ritrovarci poi ancora cullati dentro gabbie di parole e speranzeancora stese ad asciugare, intrise dalle nostre lacrime di vita come è difficile ora trovare fuori dalle circostanzela nostra voce come veramente èaverla taciuta per il timore della sua verità l’ha resa a noi così sconosciutae ora che fievolmente inizia a pronunciare il nostro nomevorremmo che da sempre l’avesse gridatooltre le sbarre di quella gabbiaoltre i vetri di quelle stanze ma sentirla ora, percepirla nel vuoto illuminata da barlumi di desiderata speranzaporta brividi di malinconie e tristezze di sorrisi lontaniche confondono le incerte convinzioni al nostro riuscire a guardare il cieloche con rispetto e timore vorremmo iniziare a solcarecon le nostre ali appesantite ma che sappiamo ancora capaci di farci volare. E pronunciando il nostro nome, voleremo.