venboo

Post N° 605


Caro me,Chi ti scrive sono io.       La prima di queste brevi riflessioni ad alta voce concerne uno degli aspetti più rilevanti della nostra vita. Viceversa, queste pagine non potevano cominciare meglio se non parlando appunto d'amore.      Ma non è per niente facile. Fra le diverse cose che la vita ci riserva, l'amore, a volte, è ciò che aiuta, salva, sostiene, conforta, ecc. Altre volte, invece, è proprio per amore che ci perdiamo, precipitando in varia misura nella tristezza o nella disperazione. Paradiso in Terra o dannazione terrena?! Dipende da caso a caso, ma di certo nello spazio concettuale di questi due estremi, essi inclusi, dimora l'amore, e di qui probabilmente la sua importanza, di cui si diceva.     Amore, debolezza e perfezionismo, dice la traccia iniziale. Ma in che senso?! Mi sono prefisso in queste pagine di trasformare la merda che la vita ci passa in oro, mediante lo sfogo, la riflessione e la scrittura. Nel caso specifico, suppongo di poter parlar male della "debolezza esistenziale" di una certa persona X, che tanto male ha fatto ad un'altra Y, in amore. La felicità di X e Y, per volontà o incapacità di uno soltanto di loro, è stata fatta dipendere da (l'esistenza di) qualcun altro, Z, a cui X crede di dovere ancora qualcosa, forse inconsapevolmente. Oppure se ne rende conto, ma non si accorge di aver pagato grossi tributi già mettendo troppe volte a repentaglio il proprio futuro, il sogno, l'amore. Si tratta di una povertà di spirito e forza d'animo. Nella vita ci vuole coraggio, sebbene alle volte manco questo basti. Forse ci vuole un pizzico di follia. A farne le spese, comunque, è stato soprattutto Y, col suo grande amore, ma questo non importa. (Spesso l'amore può resistere anche se calpestato.) Il "noi" di X e Y, miracoloso e unico nella sua bellezza, è stato tradito, sconfessato più d'una volta, poi riabilitato successivamente. (A che prezzo? Con quali conseguenze?! Chissà.) Attualmente è ancora tutto in alto mare, tutto da vedere. Qui non si fanno processi. Solo riflessioni, magari di parte.        La cosa più grave, probabilmente, è quella di non avere la forza di lottare per le cose a cui si tiene, nei confronti del mondo o contro se stessi. In quest'ultimo caso, soprattutto, niente di più comodo (se mai sia davvero possibile) che lasciare riassorbire da sola la sofferenza che ogni scelta esistenziale pone, anziché contrastarla con tutte le proprie forze in nome della scelta stessa. (Insomma, volere troppo tempo per muoversi nelle vicende della vita, lasciar scorrere il tutto, affidarsi al destino.) In effetti, potrebbe sembrare una fine alchimia cercare di distillare emozioni o lasciar decantare sentimenti, prendendo tempo e puntando all'estrema purezza del risultato. Onestà o perfezionismo? Boh.      Il fatto è che la vita è una sola: scorre veloce e non aspetta nessuno. Sorge il dubbio che dietro questa presunta ricerca della purezza dei sentimenti (o della completa convinzione nelle scelte) si celi in realtà la grande debolezza dell'immobilismo, o peggio ancora dell'indifferenza. Tutto scorre intorno come sempre e lo si lascia scorrere, perché conviene rimandare decisioni e assunzioni di responsabilità. Come fare a sopportare altrimenti situazioni di stallo?! Un po' di questo, un po' di quello, la vita passa facilmente, sì, ma il fatto è che non ritorna.