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Post N° 707


Colazione senza grassiE’ oramai risaputo che gli snacks e i biscotti per l’aperitivo o i cereali per la prima colazione sono pieni di grassi. Sempre più spesso le istituzioni europee o nazionali che si occupano di nutrizione accusano questi prodotti, troppo ricchi di grassi e di sale, di mettere a rischio la salute dei consumatori. Si valuta che l’europeo medio ne consuma 2,9 k l’anno di media a persona, gli inglesi arrivano a consumarne il doppio. Ma le cose potrebbero cambiare a breve: ricercatori dell’Auvergne hanno presentato un’innovazione che andrà a cambiare le abitudini di milioni di consumatori. Il laboratorio di R&D di Limagrain ha messo a punto degli snack in pellets di mais o patata senza  grassi e a basso contenuto di sale. Questi sono prodotti per espansione nell’aria calda ed hanno una forma standard o 3D. Forniscono inoltre un complemento nutrizionale grazie al loro alto contenuto di fibre, fosforo, magnesio e proteine vegetali.La fabbrica dedicata di Limagrain Cereales Ingredients fornisce all’industria alimentare prodotti semi lavorati per la produzione di snack sottoforma di una pasta di cereali (mais, grano o avena) o di patate. Per diventare degli snacks devono essere fritti nell’olio… o espansi all’aria calda, grazie al nuovo metodo di produzione messo a punto da LCI.Se lo snack fritto contiene dal 20 al 30% di materie grasse, quello espanso all’aria ne è totalmente privo. La trasformazione all’aria calda permette di ottenere prodotti simili a quelli fritti dal punto di vista della struttura. La produzione all’aria calda richiede tuttavia di una tecnologia raffinata per ottenere prodotti gustosi che procurano lo stesso “piacere” al consumo che i tradizionali snack.Prima di tutto, LCI, grazie alla sua vicinanza con i 600 produttori agricoli della cooperativa Limagrain, sua casa madre, sceglie le materie prime migliori e specificamente selezionate. I suoi ricercatori hanno poi sviluppato competenze specifiche nel combinare la selezione delle varietà delle materie prime, le tecniche di coltivazione e raccolta, e quelle di trasformazione. Infine lo  stabilimento di produzione di LCI, dotato di 3 linee di estrusione, è all’avanguardia sul piano tecnologico.La congiunzione di questi tre aspetti permette di produrre un pellet di alta qualità, totalmente soddisfacente dal punto di vista del gusto come da quello delle qualità nutrizionali. Gli snack in pellet senza grassi commercializzati dal LCI sotto il marchio MCT, possono essere arricchiti in fibre, in proteine, prodotti a base di farine complete, alleggeriti di zuccheri o di sale. Il loro tenore in materie grasse è di solo il 1,3 % contro il 33,8% abituale degli snack tradizionali.MANGIARE CON LA TESTANon è questione di gusto, semmai è questione di quantità. Di fronte a un ampia offerta alimentare, l'appetito non sembra saper resistere, e il nostro corpo rischia di sovraccaricarsi di iponutrizione, raggiungendo una soglia dietetica poi difficile da smaltire anche con i migliori propositi fitness. Mangiare meno, e resistere alle tentazioni che ci provengono da più fronti: ristoranti, banchetti di lavoro, cene con gli amici. Riuscire sempre e comunque a controllare le proprie decisioni. Non sarà una questione di gusto, ma può diventare una questione (vitale) di testa.Ed infatti si intitola così una curiosa pubblicazione, solo all'apparenza minimalista, di Brian Cornell, direttore del Cornell Food and Brand Lab: "Mindless Eating: Why We Eat More Than we Think" (letteralmente "Nutrirsi senza testa: perché mangiamo pi di quello che pensiamo").Nel suo volume, che ha la sola pretesa di ammonire contro la decisioni affrettate in termini di alimentazione, Cornell spiega come l'attuale vita frenetica imponga spesso scelte nutrizionali che non solo prese dal cervello. O almeno sulle quali non è stata posta alcuna seria riflessione.Curioso il fatto che Brian Cornell per giungere a queste conclusioni teoriche si sia servito di espedienti da agente 007: telecamere nascoste nel corso di cerimonie e banchetti, vetrispecchiati, insomma una Candid Camera sul cibo. I dati hanno parlato chiaro: l'offerta abbondante di cibo non è stata mai rifiutata, con un apporto di calorie superiore al normale fabbisogno umano.La ricerca sembra anche polemizzare con una tendenza contemporanea sempre più diffusa: quella di consumare pasti fuori casa, vuoi per necessità lavorative, vuoi per pigrizia culinaria. Tra le mura domestiche, tutto prenderebbe un'altra piega. Sempre che non si dimentichi di azionare il cervello...