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Post N° 749


Coppie difficiliLa crisi di un rapporto può nascere per molti e diversi motivi: divergenze gravi, problemi economici, incompatibilità che subentrano nel tempo, un importante progetto iniziale che non viene realizzato, un tradimento, oppure la fine dell’amore e la noia. Ma, in molti casi, la causa è una vita sessuale insoddisfacente. O addirittura assente.Se si vuole salvare la coppia il problema va affrontato seriamente, chiedendo l’assistenza prima del medico (potrebbero esistere problemi di natura organica) e poi di un terapeuta, e senza rassegnarsi alla fine della passione, come se fosse una strada senza ritorno. Per riaccenderla, un valido aiuto è anche quello della fantasia, perché il desiderio va alimentato, suggerisce la psicoterapeuta americana Esther Perel nel bestseller "L’intelligenza erotica" (Ponte alle Grazie): «La storia del sesso nelle coppie moderne è spesso la storia di un desiderio che svanisce e di una lunga serie di alibi sessuali con i quali si vorrebbe spiegare l’ineluttabile morte del desiderio? Non è facile alimentare l’eccitazione, il desiderio e il piacere con la stessa persona alla quale ci affidiamo per ricevere appoggio e stabilità: ma non è impossibile. Dobbiamo pensare a come aggiungere il gusto del rischio alla sicurezza, quello del mistero alle nostre abitudini, il piacere della novità in un nido di sicurezza».
I problemi di tipo sessuale, in una coppia, possono essere anche "viziati" dal momento in cui è iniziato l’incontro tra i due partner, come afferma Franco Avenia, sociologo, sofrologo, sessuologo e Presidente Associazione Italiana per la Ricerca in Sessuologia. «L’inizio del rapporto di coppia sta cambiando molto: ora, sempre più frequentemente, prima si hanno rapporti sessuali e poi, se tutto va bene, si approfondisce la conoscenza e si sviluppa un rapporto affettivo. Tale modalità di costruzione della coppia – da prima in uso nel mondo omosessuale – è l’esatto rovesciamento dei tradizionali approcci che dal corteggiamento, passando per una conoscenza intima e l’attaccamento di tipo affettivo, portavano poi all’interagire sessuale». E la sessualità, poi, è spesso l'elemento che divide la coppia, diventando elemento disgregante, continua Avenia. «Vi è, infatti, una forte incongruità tra la sessualità maschile e quella femminile: nell’intensità e nella frequenza del manifestarsi del desiderio; nelle modalità d’esplicarsi – sempre più frettolose e concrete nell’uomo e con la necessità di un travaso affettivo molto più sentito nella donna che, d’altro canto, sfuma nel tempo i suoi comportamenti seduttivi, necessari per l’eccitazione maschile. Perché dunque la sessualità mostri la sua forza aggregante, piuttosto che divenire causa d’insoddisfazione, è necessario che venga inserita in un progetto comunicatvo, che comprenda le reciproche diversità e rispetti le esigenze di entrambi».Certo, mettersi in discussione per stare bene in coppia comporta buona volontà. Del resto, come affermano gli psicoterapeuti Stephen e Ondrea Levine (insieme da 26 anni) la relazione è duratura se risponde a tre dinamiche: rispetto, chiarezza di intenzioni, voglia di crescere insieme. E la buona volontà si dimostra anche, quando la relazione traballa, nell’ammettere che si ha bisogno d'aiuto.Quali terapie per risolvere la crisi?•Counseling Sofrologico di Coppia. È mirato a far emergere le convergenze di valori e progetti. Si orientano i membri della coppia solo verso gli elementi positivi - scartando la ricerca delle cause dei dissapori e dei conflitti – quelli che li hanno reciprocamente attratti e che li possono ancora attrarre, per costruire un nuovo futuro in comune. Per quanto riguarda la sessualità, anche in questo caso il lavoro è orientato sia verso i singoli, sia verso le loro interazioni comuni, indipendentemente da chi accusi (o venga accusato) di essere portatore di disfunzione sessuale.•Training Sofrologico Sessuale di Coppia. Si articola in tre fasi: l’ascolto e l’interpretazione dei vissuti sessuali, l’apprendimento della gestione della funzione sessuale, e l’armonizzazione dei vissuti con le risposte corporee. Le tre fasi si svolgono prima singolarmente e poi in coppia, affiancando una serie d’interventi di educazione alla sessualità. Senza fornire interpretazioni e spiegazioni, si lascia emergere la soggettività pura, aiutandola ad esprimersi anche con metodi di rilassamento psico-fisico e creativi.•Psicoterapia Mansionale Integrata. Questo metodo terapeutico parte dall’analisi del disagio sessuologico portato, ascoltando prima i soggetti singolarmente, poi la coppia. Che diventa il soggetto della terapia. Consiste in esercizi sessuologici e ralazionali da fare a casa – e da riferire in sedute settimanali. «I “compiti” hanno la funzione di favorire la conoscenza delle azioni attraverso la strutturazione di un rapporto di osservazione realistica fra il soggetto e se stesso, fra il soggetto e il partner» spiega Giorgio Rifelli, responsabile del Servizio Sessuologia Clinica Università di Bologna.Come uscire quindi da una crisi? Analizzando i problemi, alimentando la fantasia, affidandosi ai metodi terapeutici e, soprattutto, credendo nell’amore.